Personaggi

Mario Luzi

Il 20 ottobre ricorre la nascita (nel 1914) del poeta e scrittore italiano (fiorentino) Mario Luzi (1914-2005)
it.wikipedia.org/wiki/Mario_Luzi
figura chiave della poesia italiana del novecento, uno dei protagonisti dell’Ermetismo.
In occasione del suo novantesimo compleanno, fu nominato Senatore a vita “per i suoi altissimi meriti nel campo letterario e artistico”, ma soprattutto come risarcimento morale per la mancata attribuzione del premio Nobel per la Letteratura (fu il candidato italiano per sette anni); il premio sembrò a portata di mano nel 1997, ma poi l’Accademia di Svezia lo attribuì al connazionale Dario Fo (forse perché Luzi era un poeta cristiano, che non si occupava di politica).
Una curiosità: sebbene fosse laureato, e professore universitario, Mario Luzi non aveva la licenza elementare, perché aveva saltato la quinta classe (esattamente come me).
​Di lui esistono in Esperanto le seguenti traduzioni:
– “Sulla riva” (Ĉe la marbordo), trad. Gaudenzio Pisoni, in “Enlumas min senlimo”, 1990, p. 182;
– “Come tu vuoi” (Kiel vi volas), trad. Carlo Minnaja, in “Enlumas min senlimo”, 1990, p. 183;
– “La notte lava la mente” (La nokto lavas la menson), trad. Carlo Minnaja, in “Enlumas min senlimo”, 1990, p. 184;
– “Il fiume” (La rivero), trad. Carlo Minnaja, in “Enlumas min senlimo”, 1990, p. 185-186;
– Da “Semproniano”, “Ci vorrebbe più pace” (Necesus pli da paco), trad. Nicolino Rossi, in “Literatura rigardo tra la suda toskana Maremo, dua parto”, 2010, p. 232-233;
– “A mezzacosta” (Duondeklive), trad. Nicolino Rossi, in “Literatura rigardo tra la suda toskana Maremo, dua parto”, 2010, p. 234;
– “La valle” (La valo), trad. Nicolino Rossi, in “Literatura rigardo tra la suda toskana Maremo, dua parto”, 2010, p. 235;
– “L’ultima poesia” (La lasta poemo), trad. Nicola Ruggiero (9.3.2005).
Inoltre, è di Mario Luzi la prefazione (tradotta da Giorgio Silfer) alla versione in Esperanto delle prime tre giornate del Decamerone, LF-Koop 1995

Johano Bokaĉo


Trascrivo, in italiano e in Esperanto, “L’ultima poesia” (La lasta poemo), ed allego le copertine di “Enlumas min senlimo” e “Literatura rigardo tra la suda toskana Maremo, dua parto”.


L’ULTIMA POESIA
Il termine, la vetta
di quella scoscesa serpentina
ecco, si approssimava,
ormai era vicina,
ne davano un chiaro avvertimento
i magri rimasugli
di una tappa pellegrina
su alla celestiale cima.

Poco sopra
alla vista
che spazio si sarebbe aperto
dal culmine raggiunto…
immaginarlo
già era beatitudine
concessa
più che al suo desiderio al suo tormento.
Sì, l’immensità, la luce
ma quiete vera ci sarebbe stata?
Lì avrebbe la sua impresa
avuto il luminoso assolvimento
da se stessa nella trasparente spera
o nasceva una nuova impossibile scalata…
Questo temeva, questo desiderava.

Mario Luzi

LA LASTA POEMO

La pinto, la finiĝo
de tiu deklivo krutspirala,
jen ĝi alproksimiĝis,
kaj jam pliapudiĝis,
donacis averton iel klaran
la magraj restaĵetoj
de etapo pilgrimula
supren al la ĉiela pinto.

Iom supre
al la vido,
vizio kia malfermiĝus
el pinto atingita…
ĝin ekimagi
jam estis beateca ĝu’
donita
pli ol al lia dezir’, al lia turmento.
Jes, la senlimec’, la lumo,
sed ĉu estontis vera trankvileco?
Tie estus lia komisio
havinta la enluman finabsolvon
de si mem en tiu diafana sfero
aŭ naskiĝis ia nova neebla eskalado…
Tion li timis, tion li deziradis.

Mario Luzi, trad. Nicola Ruggiero (9.3.2005)

 

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