Il 2 novembre ricorre la tragica morte (nel 1975) del poeta, scrittore e regista italiano (nato a Bologna, ma di origine friulana) Pier Paolo Pasolini (1922-1975)
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famoso per la sua cruda rappresentazione del sottoproletariato urbano, per i suoi giudizi equamente critici nei confronti tanto della società borghese che delle intemperanze del Sessantotto, per il suo aspro linguaggio che a volte rasenta il turpiloquio, e per la sua dichiarata omosessualità.
Di Pasolini esistono in Esperanto due poesie, entrambe nel volume “Enlumas min senlimo”, LF-KOOP 1990; una, tenerissima, dedicata alla madre (“Supplica a mia madre” – Petego al mia patrino), trad. Gaudenzio Pisoni e Carlo Minnaja, e l’altra di forte impegno sociale (“Una giornata a Tel Aviv” – Unu tago en Tel-Aviv), trad. Carlo Minnaja.
Inoltre, nel 2015 Antonio Riccio (con la revisione di Nicolino Rossi) ha pubblicato un volumetto di 147 pagine, intitolato “Laŭ Pasolini”, con la versione in Esperanto di alcuni articoli giornalistici di Pasolini e di due contributi “esterni”, rispettivamente di Sandro Penna
ed Eduardo De Filippo.
Trascrivo un articolo di RAI International/ Internazionale (Radio Roma-Esperanto) del 5 novembre 2005, ed allego il francobollo italiano (su bozzetto di Antonio Ciaburro) del 2015 per il 40° anniversario della morte di Pasolini, con il relativo annullo speciale.
RAI INTERNATIONAL – RAI INTERNAZIONALE
RAI INTERNACIA – ESPERANTO, sabato 5.11.2005
MOSTRA PASOLINI
Pier Paolo Pasolini che dirige il suo primo film Accattone, che cammina nei quartieri della capitale, che prende il sole con Alberto Moravia e Dacia Maraini, che parla ad una manifestazione contro la condanna a morte degli attivisti baschi, che gioca a pallone nelle borgate. Soprattutto Pasolini e Roma, nella mostra allestita nel museo di piazza sant’Egidio a Trastevere, dal Comune, in occasione del trentennale della morte dell’intellettuale. Per la maggior parte fotografie, ma anche filmati dagli archivi rai e dell’istituto Luce che raccontano la Roma negli anni ‘60, quella del degrado, delle baracche, dei ragazzi di vita, del sottoproletariato che conquistò lo scrittore per la sua autenticità rispetto ad un mondo che cambiava, che iniziava a correre dietro al consumismo e ai falsi miti. Anni di lotte e di impegno testimoniate dalle immagini dei cortei, dalle occupazioni ma anche Roma capitale dell’arte, nel confronto delle migliori menti dello scorso secolo ritratte insieme all’amato Pier Paolo in piacevole conversazione. Amici legati da un sentire comune, come Maria Callas e Anna Magnani.
EKSPOZICIO PASOLINI
Pier Paolo Pasolini kiu reĝisoras sian unuan filmon “Ĉifonulo”, kiu piediras tra la kvartaloj de Romo, kiu sunbruniĝas kune kun Alberto Moravia kaj Dacia Maraini, kiu parolas dum manifestacio kontraŭ la kondamno al morto de la vaskaj aktivuloj, kiu ludas piedpilke en la antaŭurbo. Precipe, Pasolini en Romo, en la ekspozicio kiun la Rona Komunumo aranĝis en la muzeo pri Romo en placo Sankta Eĝidjo, en la populara transtibera kvartalo, okaze de la tridekjara datreveno de la morto de la intelektulo. Plejparte fotoj, sed ankaŭ filmoj tiritaj el la arkivoj de RAI=Itala Radiotelevido kaj de la Dokumenta Filma Instituto “Luce”, kiuj rakontas Romon en la sesdekaj jaroj, tiun de kadukiĝo, de barakaroj, de krude vivantaj knaboj, de subproletaro, kiu ĉarmis la verkiston pro sia aŭtentikeco kompare kun iu mondo kiu ŝanĝiĝadis, kiu komencadis postkuri konsumismon kaj malverajn mitojn. Jaroj da bataloj kaj engaĝiteco, pri kiuj atestas la bildoj de protestaj procesioj kaj de okupadoj; sed kiuj ankaŭ parolas pri Romo kiel ĉefurbo de arto, kaj montras Pier Paolo Pasolini en kunuleco kun la plej elstaraj mensoj de pasinta jarcento, bildigitaj en plezurdona interparolo. Geamikoj interligitaj de komuna sento, kiaj Maria Callas kaj Anna Magnani.