Personaggi

Joachim du Bellay

Il primo gennaio è l’anniversario della morte (nel 1600, a soli 37 anni) del poeta e umanista francese Joachim du Bellay (1522-1600),

it.wikipedia.org/wiki/Joachim_du_Bellay

uno dei fondatori del movimento “Pléiade”, che si proponeva di riformare la lingua e la letteratura francese.

È noto per:

– il manifesto letterario “La Deffence et Illustration de la Langue Francoyse” (La Défense et illustration de la langue française);

– le raccolte poetiche “L’Olive”, “Les Regrets” e “Les Antiquités de Rome”.

Particolarmente famoso è il sonetto XXXI di “Les Regrets”, da cui in epoca moderna Henri Colpi (1921-2006) ha tratto una canzone, musicata da Georges Delerue, e interpretata da Georges Brassens in un film con Fernandel:

www.youtube.com/watch?v=pHJZ98XW1MM&list=RDpHJZ98XW1MM&start_radio=1&t=26

In genere, di quel sonetto viene citato solo il primo verso, dando l’impressione errata che intenda esaltare lo spirito di avventura, di cui sono espressione Ulisse e Giasone; invece, si tratta di un accorato canto di nostalgia per la vita semplice della patria lontana (du Bellay visse 4 anni a Roma, al seguito dello zio Cardinale, rimanendo deluso per la corruzione e gli intrighi che vi aveva trovato).

Rinvio alle pagine di Wikipedia, aggiungendo che diverse poesie di du Bellay sono state tradotte in Esperanto da Gaston Waringhien e Kálmán Kalocsay, in particolare in “La Nica literatura revuo” 171 (1), settembre-ottobre 1955, e in “Tutmonda sonoro” (p. 327).

Trascrivo, in francese e nelle traduzioni in italiano e in Esperanto, il sonetto XXXI (“Heureux qui, comme Ulysse”), ed allego una cartolina maximum formata da un ritratto di du Bellay e un francobollo francese del 1958.


Heureux qui, comme Ulysse, a fait un beau voyage,

ou comme cestuy-là qui conquit la toison,

et puis est retourné, plein d’usage et raison,

vivre entre ses parents le reste de son âge!

Quand reverrai-je, hélas, de mon petit village

fumer la cheminée, et en quelle saison

reverrai-je le clos de ma pauvre maison,

qui m’est une province, et beaucoup davantage?

Plus me plaît le séjour qu’ont bâti mes aïeux,

que des palais Romains le front audacieux,

plus que le marbre dur me plaît l’ardoise fine:

plus mon Loir gaulois, que le Tibre latin,

plus mon petit Liré, que le mont Palatin,

et plus que l’air marin la doulceur angevine.

Joachim du Bellay, Les Regrets XXXI

°°°

Beato chi, come Ulisse, ha fatto un bel viaggio,

oppure come quello che conquistò il vello,

e poi è tornato, pieno d’esperienza e di senno,

a vivere fra i suoi il resto della vita!

Ahi, quando rivedrò, del mio piccolo villaggio

fumare il camino, ed in quale stagione

rivedrò il recinto della mia povera casa,

ch’è per me una provincia, e molto di più?

Mi piace di più la casa costruita dai miei avi,

della fronte gagliarda dei palazzi romani,

più del marmo duro mi piace l’ardesia fina:

più la mia gallica Loira del Tevere latino,

più il mio piccolo Liré del monte Palatino,

e più dell’aria di mare la dolcezza angioina.

Joachim du Bellay, trad. Antonio De Salvo

°°°

Feliĉa sorto, kiel Ulisses multvojaĝa

aŭ kiel konkerinto de la ŝaflano ora,

reveni fine hejmen, kaj dum vivresto glora

inter parencoj vivi, pli sperta kaj pli saĝa.

Ve, kiam fumon vian, kameno hejmvilaĝa,

mi vidos gaje fumi, en kiu tempo fora

mi vidos vin, dometo, kaj korto, pli valora

al mi ol tuta reĝa provinco riĉpejzaĝa?

Pli plaĉas al mi mia prapatra domo paca,

ol de palacoj Romaj la frunto plej aŭdaca,

pli ol marmoro dura l’ ardezo fajne blua,

Plia mia Loire galla ol la Tiber’ latina,

pli mia Liré eta ol monto Palatina,

pli ol marvento sala la dolĉa mild’ Anĵua.

Joachim du Bellay, trad. Kálmán Kalocsay

“La Nica literatura revuo” 171 (1), sept-okt 1955,

“Tutmonda sonoro” (p. 327).

literaturo.org/HARLOW-Don/Esperanto/Literaturo/Revuoj/nlr/nlr11/jbellay/sopiroj_xxxi.html 

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