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Ora legale

Nella notte tra il 28 e il 29 marzo 2020 (esattamente, alle 2 del 29) è scattata, ancora quest’anno, l’ora cosiddetta “legale” o “estiva”, portando avanti di un’ora le lancette degli orologi; a ottobre, avverà l’operazione inversa.

Dall’anno prossimo (aprile 2021), ogni Paese dell’Unione Europea potrà decidere cosa faree: probabilmente, i Paesi del Nord Europa (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania), la Germania e la Polonia manterranno tutto l’anno l’ora “legale” (estiva); il Governo italiano, invece, ha già deciso che l’Italia manterrà il doppio cambio dell’ora, per tre motivi:

– perché (contrariamente a quanto sostenuto dai Paesi fautori di un’ora inalterata nel tempo) non ci sono prove che i due cambi di orario arrechino danni all’equilibrio psicofisico, e influiscano negativamente sugli incidenti sul lavoro e stradali;

– perché l’ora legale consente un notevole risparmio di energia elettrica, e rende possibile godere di serate più lunghe;

– soprattutto, perché se si lascia a ciascun Paese di decidere quale ora adottare, si hanno squilibri nel funzionamento del mercato interno europeo, per la confusione facilmente intuibile nei rapporti internazionali.

Quest’anno, paradossalmente, il cambio dell’ora potrebbe essere meno traumatico: l’obbligo (e la necessità) di rimanere a casa sta avvicinando i ritmi di vita a quelli di un tempo, quando la sera si usciva raramente; e la sospensione del lavoro, il lavoro da casa, la chiusura delle scuole, sta facendo venir meno l’impegno di alzarsi presto (o, comunque, sempre alla stessa ora) per andare al lavoro o a scuola.

Il problema si potrà presentare quando “scoppierà” la primavera, e sarà più difficile sopportare l’isolamento (oggi più tollerabile con il brutto tempo), tanto più se le limitazioni durassero a lungo.

Una curiosità a proposito dell’ora legale: trascrivo, con traduzione in italiano, parte di un articolo mandato in onda la sera di sabato 28 marzo 1981 dalla Radiotelevisione Italiana-RAI (Radio Roma-Esperanto), nel quadro delle trasmissioni per l’estero.


(segue traduzione in italiano)

RADIO ROMA – ESPERANTO, 28.3.1981

 “SOMERA” HORO EN EŬROPO  

Teksto de Casalini, traduko de Antonio De Salvo 

Post kelkaj horoj, je la dua de ĉi tiu nokto, komenciĝos la “somera” horo en ĉiuj landoj de Eŭropa Ekonomia Komunaĵo (EEK). Ĝi finiĝos post ses monatoj, je la tria horo matene de la 27-a de septembro. 

Praktike, tamen, tuta Eŭropo havas someran horon. Fakte, en la sama periodo alprenos ĝin Hispanio, Svedio, Norvegio, Aŭstrio kaj Svislando; en Orienta Eŭropo, Pollando, Hungario kaj Ĉeĥoslovakio.

Ankaŭ aliaj landoj alprenos la “someran” horon, sed, pro la diversa hor-zono, ili restos kun unu-hora diferenco kompare kun Meza Eŭropo: temas pri Bulgario, Rumanio, Greklando kaj Finnlando.

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(traduzione)

RADIO ROMA – ESPERANTO, 28.3.1981

ORA ESTIVA IN EUROPA

Tra qualche ora, alle due di questa notte, comincerà l’ora estiva in tutti i Paesi della Comunità Economica Europea (CEE). Finirà tra sei mesi, alle tre del mattino del 27 settembre.

In pratica, però, tutta l’Europa avrà l’ora estiva. Infatti, nello stesso periodo l’adotteranno la Spagna, la Svezia, la Norvegia, l’Austria e la Svizzera; nell’Europa dell’Est, la Polonia, l’Ungheria e la Cecoslovacchia.

Anche altri Paesi adotteranno l’ora estiva, ma, per la diversità di fuso orario, rimarranno con un’ora di differenza rispetto all’Europa Centrale: si tratta di Bulgaria, Romania, Grecia e Finlandia.

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