Personaggi

Sholem Aleichem

Il 2 marzo è l’anniversario della nascita (nel 1859) dello scrittore ucraino di origine ebraica, emigrato negli Stati Uniti (e morto a New York: al suo funerale presero parte 100.000 persone), Sholem Naumovich Rabinovich (1859-1916), conosciuto con lo pseudonimo Sholem Aleichem,
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autore di opere umoristiche (novelle e romanzi) in russo, ebraico e yiddish, tradotte in molte lingue, tra cui l’Esperanto.
Il nome d’arte scelto (che può essere scritto anche Shalom Aleichem, Sholem Aleykhem, e in Esperanto Ŝalom Alejĥem o Ŝalom-Aleĥem) significa in ebraico “La pace sia con voi”, ed è il saluto che normalmente viene scambiato tra ebrei.
Nel IV volume de “La Revuo” (Parigi, 1909-1910, pagg. 289-302) è pubblicato il suo monologo “Il Ginnasio” (“Gimnazio”) tradotto da L.L. Zamenhof, apparso anche in volume, e ristampato a Tokio nel 1988.
Altre traduzioni in Esperanto sono apparse nel 1912-1913 a Parigi (“La poto”, in “La Revuo” VII, p. 209-220), e nel 1923 a Lipsia (“Hebreaj rakontoj”, trad. Isĥak Muĉnik; recensioni in “Esperanto de UEA” 1923-3, p. 44, “L’Esperanto” 1923-1, p. 31, Literatura Mondo 1924-9, p. 155).
In forma umoristica, le opere di Sholem Aleichem presentano un quadro delle difficili condizioni degli ebrei nella società russa di fine ottocento.
Fedele al suo temperamento spiritoso, Sholem Aleichem ha lasciato un singolare testamento, nel quale chiede di essere ricordato, nell’anniversario della morte, con una gioiosa riunione di famigliari ed amici, durante la quale si legga una delle sue storie umoristiche “nella lingua che comprendete meglio” (per cui sarebbe ipotizzabile anche una lettura in Esperanto); le riunioni continuano ancora oggi, e da qualche tempo sono aperte al pubblico.
Allego un francobollo ucraino in onore di Sholem Aleichem.

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