Personaggi

Gaetano Donizetti

Il 29 novembre è l’anniversario della nascita (nel 1797) del compositore italiano (bergamasco) Domenico Gaetano Maria Donizetti, conosciuto come Gaetano Donizetti (1797-1848)
it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Donizetti
Ho parlato di lui il 20 gennaio 2018, a proposito della canzone napoletana “Te voglio bene assaje”

Te voglio bene assaje


la cui musica è da alcuni attribuita, appunto, a Donizetti, mentre da altri è attribuita a Vincenzo Bellini.
Con l’occasione, una curiosità: Vincenzo Bellini era ferocemente critico nei confronti di Donizetti, mentre Donizetti ammirava Bellini, e quando questi morì compose per lui una “Messa da Requiem”. Un comportamento magnanimo da parte di Donizetti, a meno che non abbia trovato applicazione il detto scherzoso: “Ti voglio così bene, che ti farei volentieri dire una Messa da Requiem”.
Donizetti fu molto prolifico (componendo, tra l’altro, più di 70 opere liriche), non sempre badando alla qualità, tanto che i suoi detrattori, storpiando il suo cognome, lo soprannominarono “Dozzinetti”, e Heinrich Heine disse che “la sua prolificità è pari solo a quella dei conigli”.
Molte sue composizioni sopravvivono ancor oggi nel favore del pubblico, in particolare: “L’elisir d’amore”, “Lucia di Lammermoor “, “Don Pasquale”, “La favorita”, “La fille du régiment” (La figlia del reggimento), “Anna Bolena”, i cui interpreti più noti sono Maria Callas, Montserrat Caballé, Joan Sutherland, Luciano Pavarotti.
Tra grandi successi e clamorosi fiaschi, delusione per la mancata nomina a Direttore del Conservatorio di Napoli (forse perché lui era nordico, gli fu preferito il meridionale Salvatore Mercadante), problemi con la censura per l’opera “Poliuto”, e soprattutto molte disgrazie familiari (gli morirono improvvisamente, a poca distanza l’uno dall’altro, il padre, la madre, la moglie e due figli), alla fine Donizetti si ammalò di sifilide meningovascolare, con lesioni cerebrali che lo portarono alla depressione nervosa, tanto che fu rinchiuso in manicomio, e fu portato a casa soltanto per morire lì, ad appena 53 anni.
Quanto ai rapporti con l’Esperanto, nel numero 1922-7/8, p. 149-151 della rivista “L’Esperanto” (con alcune correzioni nel numero 1922-10, p. 197) c’è la traduzione, di Alessandro Mazzolini, dell’aria “Udite, udite o rustici” da “L’Elisir d’amore”.
Allego:
– il francobollo italiano del 1998, su bozzetto di Luca Vangelli, per il 150° anniversario della morte di Donizetti;
– le pagine 38-39 del bollettino (edizione in Esperanto) con i programmi dell’EIAR (Radio Roma) di settembre 1939; da notare, il 23 settembre: alle ore 13.30-13.45, brani dal primo atto della “Lucia di Lammermoor” di Donizetti; alle ore 18.40-19, cronache turistiche in Esperanto.

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