Una delle feste più popolari in Italia, osservata nel modo più rigoroso, è il cosiddetto “ferragosto”, cioè il 15 agosto, celebrato fin dall’anno 18 a. C, quando l’imperatore Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus)
dichiarò festivo l’intero mese che dal suo nome si chiamò “agosto” (augustus).
La parola italiana “ferragosto” è appunto la deformazione dell’espressione latina “feriae augusti” (“vacanze di agosto”; ma probabilmente l’imperatore intendeva che si pensasse a “vacanze concesse da Augusto”).
Il cristianesimo trasformò il 15 agosto, originariamente dedicato alla vergine dea Diana, nella festa dell’Assunzione di Maria.
Oggi non parlerò della festa, ma solo di un particolare della vita (o meglio, della morte) di Augusto, cioè del mausoleo
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che si fece costruire nel 28 a.C. per ospitare in forma monumentale la propria tomba: nel lungo tempo prima della sua morte, avvenuta nel 14 d. C., vi furono sepolti altri membri della famiglia imperiale; dopo di lui, vi furono sepolti i successivi imperatori fino a Nerva (98 d. C.), escluso Nerone; le ceneri di Traiano furono deposte ai piedi della Colonna Traiana; e Adriano si fece costruire un mausoleo tutto per sé, la Mole Adriana (oggi, Castel Sant’Angelo).
Nel XII secolo, l’imponente mausoleo di Augusto fu trasformato in roccaforte; divenne poi un giardino, una vigna, un anfiteatro, una sala per concerti, finché tra il 1936 ed il 1938 il regime fascista, per celebrare la figura di Augusto quale “fondatore dell’impero” (quasi precursore di Benito Mussolini), ed in coincidenza con il bimillenario della nascita di Augusto, fece demolire le costruzioni che si erano addossate al monumento, riportandolo ad una forma più o meno corrispondente a quella originaria.
Il mausoleo di Augusto (detto anche “Augusteo”) ha una particolare importanza nella storia dell’Esperanto, perché in esso (poco prima del recupero nell’originaria forma monumentale) ebbe luogo, il 5 agosto 1935, la cerimonia di inaugurazione del XXVII Congresso Universale di Esperanto
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Che all’epoca l’Augusteo fosse ancora da recuperare urbanisticamente, è testimoniato dal fatto che l’invito all’inaugurazione precisa che l’ingresso del pubblico avverrà dal “vicolo Soderini”, cioè da una delle stradine all’epoca presenti; oggi il Mausoleo si erge isolato, al centro di una grande piazza intitolata ad “Augusto Imperatore”, realizzata da uno dei maggiori rappresentanti dello stile “littorio” tipico dell’era fascista, il triestino di origine ebraica (!) Vittorio Ballio Morpurgo
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Allego:
– l’immagine del Mausoleo di Augusto da un’antica stampa;
– l’invito all’inaugurazione del XXVII Congresso Universale di Esperanto(1935);
– il francobollo italiano da 50 centesimi del 1937, su bozzetto di Cesare Mezzana (ispirato alla statua ritrovata a Roma Prima Porta e conservata nei Musei Vaticani), per il bimillenario della nascita di Augusto; si noti l’iscrizione latina tratta dal testo delle “Res gestae divi Augusti” inciso sul c.d. “Monumentum Ancyranum” di Ankara, Turchia
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che allude chiaramente a Mussolini: “Iuravit in mea verba tota Italia et me ducem depoposcit” (Tutta l’Italia giurò sulle mie parole, e chiese con insistenza che fossi Duce).