Personaggi

Eduardo De Crescenzo

L’8 febbraio è l’anniversario della nascita (nel 1951) del cantautore e musicista napoletano Eduardo De Crescenzo,

it.wikipedia.org/wiki/Eduardo_De_Crescenzo

divenuto famoso nel 1981quale interprete della canzone “Ancora… ancora…ancora…”, da non confondere con quella omonima cantata da Mina.

Trascrivo il testo della canzone, in italiano e nella traduzione in Esperanto, ed allego l’immagine di un CD con il ritratto dell’artista.


ANCORA… ANCORA…ANCORA…

Parole di Franco Migliacci, musica di Claudio Mattone

www.youtube.com/watch?v=mEn6m1Ct6Is

È notte alta e sono sveglio

sei sempre tu il mio chiodo fisso

insieme a te ci stavo meglio

e più ti penso e più ti voglio.

Tutto il casino fatto per averti

per questo amore che era un frutto acerbo

e adesso che ti voglio bene, io

ti perdo.

Ancora, ancora, ancora

perché io da quella sera

non ho fatto più l’amore senza te.

E non me ne frega niente senza te,

anche se incontrassi un angelo, direi

non mi fai volare in alto quanto lei.

Notte alta e sono sveglio.

Mi rivesto e mi rispoglio.

Mi fa smaniare questa voglia

che prima o poi farò lo sbaglio

di fare il pazzo venir sotto casa

tirare sassi alla finestra accesa

prendere a calci la tua porta chiusa, chiusa…

Ancora… ancora…ancora…

°°°

ANKORAŬ ANKORAŬ ANKORAŬ

Vortoj de Franco Migliacci, muziko de Claudio Mattone

trad. Pier Luigi Cinquantini

Malfrunokte. Mi ne dormas.

Vi daŭre estas fiksa penso.

Sen vi ĉi mondo mia mornas

kaj ĉiu penso vin koncernas.

Tiome mi penegis por vin havi

por naski nian amon tro acerban

kaj nun, ke mi vin amas, mi vin perdas.

Ankoraŭ Ankoraŭ Ankoraŭ

ĉar mi depost tiu nokto

ne amoris plu eĉ fojon dis de vi,

kaj por mi ne gravas tio dis de vi,

eĉ ĉeeste de anĝelo dirus mi

ne flugigas vi samalten kiel ŝi.

Malfrunokte. Mi ne dormas.

Mi pordon fermas kaj malfermas

la em’ de vi min daŭre dornas

ideo misa en mi ĝermas.

Freneze venos mi al via domo

mi ĵetos al fenestro via ŝtonojn

piede frapos vian pordon sen kun vano.

Ankoraŭ Ankoraŭ Ankoraŭ

ĉar mi depost tiu nokto

ne amoris plu eĉ fojon dis de vi

kaj por mi ne gravas tio dis de vi.

Ankoraŭ ankoraŭ ankoraŭ.

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