Il 6 aprile è l’anniversario della morte (nel 1912) del poeta e latinista italiano (romagnolo) Giovanni Pascoli (1855-1912).
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Già più volte ho parlato di lui, da ultimo il 31 dicembre 2019.
Oggi mi limito a presentare la poesia “Rosa di macchia”, in italiano e nella versione in Esperanto (“Rozo makisa”) di Nicolino Rossi.
Allego:
– un francobollo austriaco del 1948 con una rosa di macchia (Rosa canina);
– la copertina della edizione in Esperanto (Mirikoj) della raccolta poetica di Giovanni Pascoli “Myricae”, a cura di Nicolino Rossi, EVA, Venafro 2012.
IV. ROSA DI MACCHIA
Rosa di macchia, che dall’irta rama
ridi non vista a quella montanina,
che stornellando passa e che ti chiama
rosa canina;
se sottil mano i fiori tuoi non coglie,
non ti dolere della tua fortuna:
le invidïate rose centofoglie
colgano a una
a una: al freddo sibilar del vento
che l’arse foglie a una a una stacca,
irto il rosaio dondolerà lento
senza una bacca;
ma tu di bacche brillerai nel lutto
del grigio inverno; al rifiorir dell’anno
i fiori nuovi a qualche vizzo frutto
sorrideranno:
e te, col tempo, stupirà cresciuta
quella che all’alba svolta già leggiera
col suo stornello, e risalirà muta,
forse, una sera.
Giovanni Pascoli
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IV. ROZO MAKISA
Rozo makisa, kiu branĉaromas
ride senvida al knabin’ junaĝa,
kiu stornelas ire kaj vin nomas
rozo sovaĝa;
se viajn florojn fajna man’ ne ŝiras,
vi ne bedaŭru pri ĉi ŝanco fata:
la centpetalajn rozojn ĝi eltiras
por ornam’ flata:
kaj ĉe l’ siblado frida de la vento,
kiu foliojn blovas for al tero,
sin lulos lante la rozujsarmento
sen ajna bero;
sed vi pri l’ beroj brilos en la morno
de l’ vintro griza; ĉe l’ printemp’ erupta
la novaj floroj ridos kaj kelk dorno
de velko frukta;
Kaj vin, tra l’ tempo, eksurprizos mire
kiu tagiĝe pasas plandleĝere
kaj plu stornelas, muta jam reire
venos, vespere.
Giovanni Pascoli, trad. Nicolino Rossi
(“Mirikoj”, EVA, Venafro 2012)