Personaggi

Enrico Fermi

Il 28 novembre è l’anniversario della morte (nel 1954) del fisico italiano (naturalizzato statunitense) Enrico Fermi (1901-1954),

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Premio Nobel per la Fisica nel 1938, con questa motivazione: «Per le sue dimostrazioni dell’esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irraggiamento neutronico, e per la scoperta delle reazioni nucleari causate dai neutroni lenti».

Il comportamento di Fermi in occasione della consegna del Premio Nobel (il 10 dicembre 1938) causò vivo risentimento nel regime fascista, perché ostentatamente indossò il frac anziché l’uniforme fascista o quella di Accademico d’Italia, e non fece il saluto fascista; cosa ben comprensibile, se si pensa che, subito dopo, Fermi lasciò l’Italia per gli Stati Uniti, dato che la moglie era ebrea, e nel settembre 1938 era iniziata in Italia l’emanazione delle cosiddette “leggi razziali”, discriminatorie nei confronti degli ebrei.

it.wikipedia.org/wiki/Leggi_razziali_fasciste

Fu così che nel 1942 Fermi progettò e guidò la realizzazione, negli Stati Uniti, del primo reattore nucleare a fissione (la cosiddetta “pila atomica”), che produsse la prima reazione nucleare a catena controllata.

Appunto per questo, nell’immaginario popolare, Enrico Fermi è legato alla realizzazione della prima bomba atomica; per la verità, quello fu un utilizzo non programmato nella ricerca dello scienziato, ma che si impose nell’ambito della seconda guerra mondiale. Tuttavia, nell’opinione pubblica è rimasta una fondamentale diffidenza riguardo all’energia nucleare, tanto che l’Italia, a seguito di due referendum (1987 e 2011), ha rinunciato a costruire sul suo territorio nuove centrali nucleari, ed ha smantellato quelle esistenti (Trino Vercellese, Caorso, Latina, Sessa Aurunca) o in costruzione (Montalto di Castro).

it.wikipedia.org/wiki/Energia_nucleare_in_Italia 

Rinvio all’ampia presentazione di Wikipedia, e mi limito a trascrivere (con traduzione in italiano) una “curiosità”: il testo di un articolo diffuso il 18 dicembre1982 dalla Radiotelevisione Italiana-RAI (Radio Roma), nell’ambito delle trasmissioni in Esperanto per l’estero, in cui si prendeva posizione a favore dell’uso pacifico dell’energia nucleare, nel quarantesimo anniversario della prima pila atomica di Enrico Fermi.

Allego due dei numerosi francobolli emessi da vari Paesi in onore di Fermi: quello italiano del 2001 (su bozzetto di Cristina Bruscaglia), e quello USA del 2008.


(segue traduzione in italiano)

RADIO ROMA – ESPERANTO, 18.12.1982

ATOMENERGIO POR PACAJ CELOJ

Teksto de Artissi, traduko de Antonio De Salvo

Havis lokon en Romo la 2-an de decembro 1982, okaze de la 40-jara datreveno de la unua atoma ĉenreakcio (efektivigita de la italo Enrico Fermi), kunveno pri la paca utiligo de atoma energio.

La Prezidanto de ENEL (la Nacia Instanco pri Elektro) emfazis, ke la atoma elektrejo de Caorso, per si mem, ŝparigas unu miliardon da liroj en ĉiu tago, kaj ke en la tuta mondo funkcias 300 atomaj reaktoroj, kiuj ŝparigas pli ol 1.300 miliardojn da kilogramoj de naftaj brulaĵoj.

La Ministro pri Scienca Esplorado, siaflanke, evidentigis la neceson certigi daŭrigon de la esploraj en la atoma fako, kies elspezoj estas fruktodonaj kaj absolute prioritataj.

Fine, la Prezidanto de ENI (la Nacia Instanco pri Naftaj Derivaĵoj) certigis, ke la sekureca nivelo de la atomaj centraloj estas tre pli granda ol tiu de ĉiu ajn alispeca energifonto, inkluzive de tiu hidroelektra. Laŭ la oratoro, oni devas demistifiki la psikologian identigon, faratan de multaj, inter atomaj centraloj kaj atomaj bomboj. Oni devas, laŭ li, superi la suspektemon de la publika opinio, kaj konsideri la atomenergion kiel ponton por la “definitivaj” energioj de la estonteco.

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(traduzione):

RADIO ROMA – ESPERANTO, 18.12.1982

Artissi: ENERGIA ATOMICA PER SCOPI PACIFICI

Ha avuto luogo a Roma il 2 dicembre 1982, in occasione del 40° anniversario della prima reazione nucleare a catena (effettuata dall’italiano Enrico Fermi), un convegno sull’uso pacifico dell’energia nucleare.

Il Presidente dell’ENEL (l’Ente nazionale per l’energia elettrica) ha posto in evidenza che la centrale atomica di Caorso, da sola, fa risparmiare un miliardo di lire al giorno, e che in tutto il mondo funzionano 300 reattori atomici, che fanno risparmiare più di 1.300 miliardi di chili di combustibili derivati dal petrolio.

Il Ministro della Ricerca Scientifica, dal canto suo, ha evidenziato la necessità di assicurare la prosecuzione delle ricerche nel campo nucleare, le cui spese sono proficue e di assoluta priorità.

Da ultimo, il Presidente dell’ENI (l’Ente Nazionale Idrocarburi) ha assicurato che il livello di sicurezza delle centrali atomiche è molto più grande di quello di qualunque altra fonte di energia, compresa quella idroelettrica. Secondo l’oratore, si deve sfatare l’identificazione psicologica, fatta da molti, tra centrali atomiche e bombe atomiche. A suo parere, bisogna superare il sospetto dell’opinione pubblica, e considerare l’energia atomica come un ponte per le “definitive” energie del futuro.

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