Il 6 ottobre è l’anniversario della morte (nel 1892) del poeta (e lord) inglese Alfred Tennyson (1809-1892).
it.wikipedia.org/wiki/Alfred_Tennyson
Ho già parlato di lui il 6 ottobre 2018.
www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2018/10/06/alfred-tennyson/
Oggi trascrivo, in inglese e nelle traduzioni in italiano e in Esperanto, la poesia “Crossing the Bar” (Passando la secca – Trans la sablo-bar’): scritta tre anni prima di morire, è un sereno addio alla vita.
Allego un francobollo britannico del 1992, per il primo centenario della morte di Tennyson
CROSSING THE BAR
Sunset and evening star,
and one clear call for me!
And may there be no moaning of the bar,
when I put out to sea,
but such a tide as moving seems asleep,
too full for sound and foam,
when that which drew from out the boundless deep
turns again home.
Twilight and evening bell,
and after that the dark!
And may there be no sadness of farewell,
when I embark;
For tho’ from out our bourne of Time and Place
the flood may bear me far,
I hope to see my Pilot face to face
when I have crost the bar.
Lord Alfred Tennyson
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PASSANDO LA SECCA
Il tramonto e la stella della sera
e un chiaro richiamo per me!
E non ci sarà rumore dalla secca
quando prenderò il largo,
ma come la marea che nel suo movimento sembra addormentata
troppo alta per la risacca e la schiuma,
quando con quel movimento che proviene dall’immenso abisso
ritorna a casa.
Crepuscolo e campana della sera,
e dopo verrà il buio!
E non ci sarà tristezza nell’addio,
quando m’imbarcherò;
sebbene lontano dai nostri confini di Tempo e Spazio,
la corrente mi trasporterà lontano,
spero di vedere il mio Pilota faccia a faccia
quando avrò passato la secca.
Lord Alfred Tennyson
trad. Antonio De Salvo
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TRANS LA SABLO-BAR’
Planed’ eĉ sun-subir’!
Por mi senduba vok’!
Ne estu muĝo ĉe la sablo-bar’
je mia ekvojaĝ’.
Sed kvazaŭ-dorme-mova tajda flu’
sen bruo kaj sen ŝaŭm’
por porti la veninton el profund’
ree al hejm’.
Krepuska sonoril’!
Kaj poste la mal-lum’!
Kaj manka estu adiaŭ-malĝoj’
je mia ir’.
Ĉar kvankam tra ĉiela senlimec’
forportos min la mar’,
rigardos la Piloton en vizaĝon
mi – trans la sablo-bar’.
Lord Alfred Tennyson, trad. Ŭoago
(“La Revuo” 1913-1914, VIII, p. 562)