Personaggi

Jan Hus

Il 6 luglio ricorre la morte (nel 1415) del teologo e riformatore ceco Jan Hus (Giovanni Hus, 1371-1415)
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​promotore di un movimento religioso tuttora vivo nella Repubblica Ceca.
​Scomunicato nel 1411 dalla Chiesa cattolica e condannato dal Concilio di Costanza, fu bruciato sul rogo, e divenne un “eroe nazionale” come campione della lotta per l’identità della nazione contro la germanizzazione (tra l’altro, Hus introdusse nelle sue prediche l’uso della lingua ceca al posto del tedesco).
​In occasione del sesto centenario di quella tragica morte (2015), ebbe luogo a Praga una liturgia ecumenica di riconciliazione, alla quale intervenne, quale inviato speciale di Papa Francesco, il Cardinale Miroslav Vlk, Arcivescovo emerito di Praga (ed esperantista).
​Come riportato dal giornale vaticano “L’Osservatore romano” del 3-4 agosto 2015, “Nella chiesa di Santa Maria di Tyn, nella città vecchia, di fronte alla statua di Hus, i rappresentanti delle principali Chiese e confessioni cristiane della Repubblica Ceca hanno chiesto scusa, a nome proprio e delle loro Chiese, del male fatto in passato nei confronti degli altri, pregando per il perdono reciproco; e alla fine si sono tutti salutati con un abbraccio di pace e di amore”.
Il Cardinale parlò di «un grande passo storico, che ci ha uniti e ci ha aperto il cammino per la collaborazione futura», aggiungendo: «Da personaggio controverso – per i cattolici era un eretico che doveva essere condannato, per gli evangelici e in seguito per gli hussiti era un santo – Giovanni Hus è divenuto un elemento di concordia, nel cui nome l’ecumenismo sta facendo passi concreti in Repubblica Ceca. Egli infatti, è stato un sacerdote cattolico, un predicatore, un coltissimo teologo, che ha cercato di rinnovare la vita della Chiesa e della società del suo tempo secondo il Vangelo. Ma per lungo tempo la sua figura ha diviso le Chiese e anche la società, ponendole spesso in contrasto reciproco».
Negli ultimi cinquant’anni, la Chiesa cattolica ha cercato di analizzare più in profondità la sua vita, il suo insegnamento e la sua attività.
Già alla fine del Concilio Vaticano II il Cardinale Beran, Arcivescovo di Praga (anche lui vicino al movimento esperantista) sollevò la questione. Durante la sessione plenaria del Concilio disse: «Nel mio Paese la Chiesa cattolica soffre per ciò che in passato è stato fatto in suo nome contro la libertà di coscienza, come per esempio nel XV secolo la morte sul rogo del magister Giovanni Hus».
Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita a Praga nel 1990, affermò che era necessario studiare più in profondità l’argomento, «in modo che questa persona, che ha lacerato le Chiese e la nazione, diventasse una figura che unisce».
Durante la seconda visita nella Repubblica Ceca nel 1995 Papa Wojtyła compì un altro passo, dicendo: «Io, come Papa della Chiesa cattolica romana, a nome di tutti i cattolici chiedo perdono per tutte le ingiustizie commesse nei confronti dei non cattolici nei tempi agitati della storia di questa nazione. E al contempo assicuro che la Chiesa cattolica perdona tutto ciò che i suoi figli hanno sofferto».
Trascrivo (con traduzione in italiano) un brano tratto da “Espero katolika” 1990-11 (da cui si evidenzia che già all’epoca gli esperantisti cattolici trattavano quel delicato argomento con grande imparzialità), ed allego:
– la fotografia del monumento a Jan Hus a Praga, daanti alla chiesa di Santa Maria di Tyn;
– la busta primo giorno (FDC) dei francobolli in onore di Jan Hus emessi dalle Poste Cecoslovacche nel 1952;
​- una fotografia fatta nel 1994 in occasione della nomina a Cardinale di Mons. Vlk, recentemente scomparso (da sinistra: Antonio De Salvo, Filip Neri Mikulášek, Miroslav Vlk, Antonella Ruggeri Sarandrea, Duilio Magnani, Carlos Musazzi).


La Granda Skismo de Okcidento finiĝis en 1417 per agnosko de Marteno la 5-a kiel ununura papo. Sed la papa aŭtoritato jam ne plu estis sendiskuta, kiel pruvas (ekzemple) la ribelo de la ĉeĥa Johano Hus, pastro, filozofo kaj teologo de la universitato de Prago. Li akre denuncis la riĉaĵojn de la pastraro, kaj deklaris, ke la suverenoj rajtas sekularigi (= konfiski) la ekleziajn posedaĵojn. Rilate la kredon li instruis, ke ties ununura bazo estas la Biblio: la tradicio estas nur normo, la unuarangeco de la papo estas mensogo de Antikristo, kaj la tuta pastraro estas agentoj de la diablo. En la kristana kredo Hus forigis la sakramentojn de pekkonfeso, konfirmacio, kaj sanktoleado; li kondamnis la kulton al la sanktuloj kaj la indulgencojn.
Reage al tio, papo Inocenco la 7-a ordonis al la ĉefepiskopo de Prago malpermesi ke Hus prediku, sed tio nur plialtigis lian prestiĝon. Johano Hus volis prezenti sin al la Koncilio kunveninta en Konstanco. Li ja konsciis, ke se li ne konvinkos la asembleon de la katolikaj episkopoj, li pereos. Fakte la Koncilio kondamnis lin kiel herezulon, kaj li estis bruligita sur ŝtiparo en 1415.

(el “Espero Katolika” 11-12/1990)

TRADUZIONE:

Il Grande Scisma di Occidente finì nel 1417 con il riconoscimento di Martino V come unico papa. Ma l’autorità papale ormai non era più indiscussa, come dimostra (ad esempio) la ribellione del ceco Jan Hus, sacerdote, filosofo e teologo dell’Università di Praga. Egli denunciò aspramente le ricchezze del clero, e dichiarò che i sovrani avevano il diritto di secolarizzare (= confiscare) le proprietà ecclesiastiche. Riguardo alla fede, insegnò che il suo unico fondamento è la Bibbia: la tradizione è solo una norma, il primato del papa è una menzogna dell’Anticristo, e tutti gli ecclesiastici sono agenti del diavolo. Dalla dottrina cristiana Hus eliminò i sacramenti della confessione, della confermazione e dell’unzione; condannò il culto dei santi e le indulgenze.
Per reazione, papa Innocenzo VII ordinò all’Arcivescovo di Praga di proibire ad Hus di predicare, ma questo servì solo ad aumentare il suo prestigio. Jan Hus volle presentarsi al Concilio convocato a Costanza. Era consapevole che, se non avesse convinto l’assemblea dei vescovi cattolici, sarebbe stata la sua fine. In effetti il Concilio lo condannò come eretico, e fu arso sul rogo nel 1415.

(da “Espero Katolika” 11-12/1990)

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