Personaggi

Giorgio Gaber

Il 25 gennaio è l’anniversario della nascita (nel 1939) del cantautore e cabarettista italiano (milanese) Giorgio Gaberščik, conosciuto con lo pseudonimo Giorgio Gaber (1939-2003),

it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Gaber

uno dei più grandi esponenti dello spettacolo italiano del secondo dopoguerra, fortemente impegnato (anche se con delicatezza e con garbata ironia) sul piano civile e politico.

Rinvio alle pagine di Wikipedia.

Trascrivo, in italiano e nella traduzione in Esperanto, il recitativo “Il Signor G e il Signor G”, colloquio immaginario tra due persone a confronto, con lo stesso nome ma con diverse condizioni di vita.

Allego il francobollo italiano del 2019 in onore di Giorgio Gaber, nella serie “Le eccellenze italiane dello spettacolo”.


IL SIGNOR G E IL SIGNOR G

(Giorgio Gaber)

www.youtube.com/watch?v=4Mdu0Ewhk_Y

– Io mi chiamo G

– Io mi chiamo G

– No, non hai capito, sono io che mi chiamo G

– No, sei tu che non hai capito, mi chiamo G anch’io.

– Il mio papà è molto importante.

– Il mio papà no.

– Il mio papà è forte, sano e intelligente.

– Il mio papà è debole, malaticcio e un po’ scemo.

– Il mio papà ha tre lauree e parla perfettamente cinque lingue.

– Il mio papà ha fatto la terza elementare e parla in dialetto, ma poco perché tartaglia.

– Io sono figlio unico e vivo in una grande casa con diciotto locali spaziosi.

– Io vivo in una casa piccola, praticamente un locale, però c’ho diciotto fratelli.

– Il mio papà guadagna 31 miliardi al mese che diviso 31 che sono i giorni che ci sono in un mese, fa un miliardo al giorno. 

– Il mio papà guadagna 10.000 lire al mese che diviso 31 che sono i giorni che ci sono in un mese fa 10.000 lire al giorno… il primo giorno, poi dopo basta.

– Noi siamo ricchi ma democratici, quando giochiamo a tombola segniamo i numeri coi fagioli.

– Noi invece segniamo i fagioli coi numeri… per non perderli.

– Il mio papà è così ricco che cambia ogni anno la macchina, la villa e il motoscafo.

– Il mio papà è così povero che non cambia nemmeno idea.

– Il mio papà un giorno mi ha portato sulla collina e mi ha detto: “Guarda, tutto quello che vedi un giorno sarà tuo!”.

– Anche il mio papà un giorno mi ha portato sulla collina e mi ha detto: “Guarda!”. Basta.

°°°

SINJORO B KAJ SINJORO B

Giorgio Gaber

Trad. Giuseppe Castelli

www.cinquantini.it/esperant/kantoj/gaber.html#SINJORO%20B%20KAJ%20SINJORO%20B

Mi nomiĝas B.

Mi nomiĝas B.

Ne, vi ne komprenis, estas mi kiu nomiĝas B.

Ne, estas vi kiu ne komprenis: ankaŭ mi nomiĝas B.

Mia patro estas tre grava homo.

Mia patro ne.

Mia patro estas forta, sana kaj inteligenta.

Mia patro estas malforta, malsana kaj iom stulta.

Mia patro havas tri universitatajn diplomojn kaj parolas perfekte kvin lingvojn.

Mia patro eĉ ne finis la bazlernejon kaj parolas dialekte. Sed malmulte, ĉar li balbutas.

Mi estas la sola filo en la familio. Ni loĝas en granda domo kun dek ok ĉambroj.

Mia familio loĝas en unu sola ĉambro, sed mi havas dek ok gefratojn.

Mia patro estas tre riĉa. Ĉiumonate li enspezas 31 milionojn da eŭroj, kio dividite per la tagoj en unu monato estas unu miliono tage.

Mia patro estas tre malriĉa. Ĉiumonate li enspezas 100 eŭrojn, kio dividite per la tagoj en unu monato estas 100 eŭrojn tage. La unuan tagon, poste nenio.

Ni estas riĉaj sed demokratiaj. Ĉiun kristnaskon ni ludas tombolon kaj ni markas la numerojn per fazeoloj.

Ni, male, markas la fazeolojn per numeroj. Por ne perdi ilin.

Mia patro ĉiujare ŝanĝas aŭton, vilaon kaj motorboaton.

Mia patro eĉ ne ŝanĝas ideon.

Iam mia patro portis min sur monteton, li montris al mi la panoramon kaj diris ” Rigardu! Iun tagon ĉio ĉi estos via”.

Ankaŭ mia patro iam portis min sur monteton, li montris al mi la panoramon kaj diris “Rigardu!” Nur tion.

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