Personaggi

Coelho Neto

Il 28 novembre è l’anniversario della morte (nel 1934) dello scrittore brasiliano, seguace dello spiritismo, Henrique Maximiliano Coelho Neto (1864-1934)
it.wikipedia.org/wiki/Coelho_Neto_(scrittore)
noto, oltre che per le sue opere letterarie, quale politico, e attivista per l’abolizione della schiavitù in Brasile (del movimento abolizionista ho già parlato il 5 novembre 2017, a proposito di Ruy Barbosa de Oliveira

Rui Barbosa


Espresse simpatia per l’Esperanto.
In Esperanto esiste la traduzione di queste opere:
– il breve racconto “As três gotas” (La tri gutoj – Le tre gocce), trad. João A. Avelar, “L’Espérantiste”, Dicembre 1899, appendice; riprodotto in: ZAMENHOF, L. L. Esperanto Modelo. Red. Ismael Gomes Braga. 3-a edizione. Rio de Janeiro: Federação Espírita Brasileira, 1991, p. 209–211
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– il brano teatrale “La korvo kaj la vulpo”, trad. La Forgesito (Nuno Alvares Rodrigues/ Nuno Baena), “Ama Stelaro”, 1922;
– la poesia “Vojaĝantaj turtoj”, trad. Leopoldo Henrique Knoedt, (primo premio, per il settore traduzione, nel “Belarta Konkurso/ Concorso artistico per il 1964 della Universala Esperanto-Asocio), “Esperanto de UEA” 1964-9, p. 150.
Trascrivo la traduzione del racconto in italiano e in Esperanto, precisando che ho effettuato la versione in italiano partendo da quella in Esperanto, perché non sono riuscito a trovare l’originale in portoghese. Faccio presente che la traduzione in Esperanto non coincide esattamente con la versione in spagnolo, pure reperibile in rete (in particolare, mentre in Esperanto si parla di una fidanzata, in quella in spagnolo si parla di una madre); ma ritengo più affidabile la traduzione in Esperanto, effettuata da un brasiliano, di madrelingua portoghese, poco dopo la pubblicazione del racconto.
Allego il francobollo brasiliano del 1964 per il primo centenario della nascita di Coelho Neto.


(segue traduzione in italiano)
LA TRI GUTOJ

Albo, la bona feino kiu zorgas pri la fianĉinoj, Albo, kiu loĝas en la pupilo blua de l’ virgulinoj senpekaj, pasante iam matene apud rozo, aŭdis sian nomon elparolatan de tri gutoj tremantaj. Proksimiĝante kaj sidante en la koron de l’ floro, ŝi demandis afable:
– Kion vi volas de mi, gutoj brilaj?
– Venu solvi demandon, diris la unua.
– Diru kion.
– Ni estas tri malsamaj gutoj, naskiĝintaj diversdevene; ni volas, ke vi diru al ni, kiu el ni estas la plej merita, kiu estas la plej pura.
– Mi konsentas; parolu, guto brila.
Kaj la unua guto tremante parolis:
– Mi venas el nuboj altaj, mi estas filino de l’ grandaj maroj. Mi naskiĝis en la senlima oceano antikva kaj potenca. Vizitinte marbordojn kaj marbordojn, en mil fulmotondroj skuegita, mi estas sorbita de nubo. Mi iris ĝis la altaĵoj, kie brilas la steloj, kaj ruliĝante de tie, inter fulmoj, mi falis en la floron, en kiu nun mi ripozas. Mi reprezentas la maron”.
– Estas nun via vico, guto brila, diris la feino al la dua.
– Mi estas la roso, kiu nutras la liliojn. Mi estas fratino de l’ opalaj lunbriloj, filino de l’ nebuloj, kiuj sin malvolvas, kiam la nokto mallumigas la naturon. Mi reprezentas la matenkrepuskon.
– Kaj vi? demandis Albo al la plej malgranda.
– Mi havas nenian indon.
– Parolu: el kie vi venas?
– El la okuloj de fianĉino; mi estis rideto, mi estis kredo, mi estis espero, poste mi estis amo — hodiaŭ mi estas larmo.
La aliaj ridas je l’ guteto, sed Albo, malfermante siajn brakojn, prenas ĝin kun si kaj diras: “Tiu ĉi estas la plej merita, tiu ĉi estas la plej pura”.
– Sed mi estis la maro!…
– Kaj mi estis l’ atmosfero!…
– Jes, tremantaj gutoj; sed tiu ĉi estis la koro.
Kaj ŝi malaperis en la bluaĵo, portante la humilan guton.
Henrique Maximiliano Coelho Neto, trad. João A. Avelar.
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En: ZAMENHOF, L. L. Esperanto Modelo. Redaktis Ismael Gomes Braga. 3-a eldono. Rio de Janeiro: Federação Espírita Brasileira, 1991, p. 209–211.
(Unue publikigita en Aldono de L’Espérantiste, decembro, 1899)

°°°°°
(traduzione)
LE TRE GOCCE

Alba, la buona fata che si cura delle fidanzate, che risiede nella pupilla azzurra delle ragazze innocenti, passando una mattina accanto a una rosa, sentì pronunciare il suo nome da tre gocce tremolanti. Avvicinandosi e sedendosi nel cuore del fiore, domandò gentilmente:
– Che volete da me, gocce brillanti?
– Vieni a risolvere una questione, disse la prima.
– Dimmi.
– Siamo tre gocce differenti, nate da diverse origini; vogliamo che tu ci dica chi di noi è la più meritevole, la più pura.
– D’accordo; parla, goccia brillante.
E la prima goccia tremolando disse:
– Vengo da alte nuvole, sono figlia dei grandi mari. Sono nata nell’oceano sconfinato, antico e potente. Dopo aver visitato coste e coste marine, scossa da mille tuoni e fulmini, sono stata assorbita da una nuvola. Sono andata fin sulle alture, dove brillano le stelle, e rotolando di là, tra i fulmini, sono caduta nel fiore in cui adesso riposo. Rappresento il mare.
– Adesso tocca a te, goccia brillante, disse la fata alla seconda.
– Io sono la rugiada, che nutre i gigli. Sono sorella dei chiari di luna opalescenti, figlia delle nebbie, che si dispiegano quando la notte oscura la natura. Rappresento il crepuscolo del mattino.
– E tu? Domandò Alba alla più piccola.
– Io non valgo nulla.
– Parla: da dove vieni?
– Dagli occhi di una fidanzata; sono stata sorriso, sono stata fede, sono stata speranza, poi sono stata amore  — oggi sono una lacrima.
Le altre ridono della gocciolina, ma Alba, aprendo le braccia, la prende con sé e dice: “Questa è la più meritevole, questa è la più pura”.
– Ma io sono stata il mare!…
– Ma io sono stata l’atmosfera!…
– Sì, gocce tremolanti; ma questa è stata il cuore.
E scomparve nell’azzurro, portando con sé l’umile goccia.
Henrique Maximiliano Coelho Neto, trad. Antonio De Salvo

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