Il primo aprile è l’anniversario della nascita (nel 1866) del pianista, compositore, insegnante di musica e teorico musicale italiano (naturalizzato tedesco) Ferruccio Benvenuto Busoni, conosciuto come Ferruccio Busoni (1866-1924).
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Figlio di padre toscano (clarinettista) e di madre triestina di origine bavarese (pianista), crebbe a Trieste (all’epoca, austriaca), seguendo i genitori nei loro viaggi artistici.
Avviato precocemente alla musica, debuttò come pianista a 7 anni, e a 12 anni compose un concerto per pianoforte e archi.
Studiò a Graz (Austria); fu poi a Vienna (Austria), Lipsia (Germania), Helsinki (Finlandia, all’epoca Russia), Mosca (Russia), Boston (USA), Berlino (Germania).
Quando scoppiò la prima guerra mondiale, Busoni era in Italia, come direttore del Conservatorio di Bologna; per non inimicarsi né gli italiani né i tedeschi, si trasferì a Zurigo (Svizzera).
Tornò a Berlino nel 1920, effettuando tournées a Londra (Gran Bretagna) e a Roma.
A Berlino morì ed è sepolto.
Busoni fu anche un apprezzato teorico musicale, cercando il nuovo senza rinnegare il passato (tra l’altro, fu precursore della musica elettronica).
Nella rivista “Literatura Mondo” di aprile 1923, p. 61-63, c’è la traduzione in Esperanto di un brano del suo libro “Entwurf einer neuen Ästhetik der Tonkunst (Saggio di una nuova estetica musicale – Skizoj al la nova estetiko de la muzikarto).
Allego:
– una cartolina maximum formata con il francobollo italiano del 1975 in onore di Busoni; l’annullo postale è quello di Empoli (Firenze), città natale del musicista;
– l’articolo di “Literatura Mondo”.