Eventi · Personaggi

Claes Adolf Adelsköld

Il primo ottobre è l’anniversario della morte (nel 1907) del pioniere esperantista svedese Claes Adolf Adelsköld (1824-1907)
eo.wikipedia.org/wiki/Claes_A._Adelsk%C3%B6ld
menzionato già ne “La esperantisto” 1892-1, p. 6, quale autore della prima tra le numerose musiche applicate alla poesia di L. L. Zamenhof “La Espero”
it.wikipedia.org/wiki/La_Espero
molto diversa da quella (di Félicien Menu de Ménil)
it.wikipedia.org/wiki/F%C3%A9licien_Menu_de_M%C3%A9nil
che poi divenne, di fatto, l’inno degli esperantisti (ne parlerò in altra occasione).
Membro del Senato svedese e dell’Accademia Svedese delle Scienze, nel novembre 1891Adelsköld partecipò, in Campidoglio a Roma, al terzo Congresso internazionale della Pace (Troisième Congrès International de la Paix), durante il quale distribuì ai congressisti il testo della poesia e lo spartito della sua musica; quella fu, probabilmente, la prima volta che l’Esperanto fu menzionato a Roma (ne parla Carlo Sarandrea nel suo saggio in italiano “Origini del movimento esperantista a Roma, 1905-1935”, Roma Esperanto-Centro, 2005, p.12).
Quell’evento è importante anche per un altro motivo: tra i congressisti che ricevettero il materiale di Adelsköld c’era la baronessa austriaca di origine boema Bertha Von Suttner (1843-1914)

Bertha von Suttner


Premio Nobel per la pace nel 1905, la quale, negli anni successivi, si esprimerà favorevolmente sull’Esperanto.
Trascrivo, con traduzione in italiano, il necrologio apparso su “Lingvo Internacia” 1907-, p. 508-509, a firma di Paul Axel Nylén, ed allego lo spartito di Adelsköld.


CLAES ADELSKÖLD
La 1-an de oktobro mortis en Stockholm unu el la plej malnovaj esperantistoj de Svedujo, nome eks-majoro Claes Adelsköld, honora membro de Kluboj-Esperantistaj en Upsala kaj en Stockholm, membro de la Patrona Komitato de Internacia Scienca Revuo.
Naskita la 7an de septembro 1824, li atingis la aĝon de 83 jaroj. Malgraŭ sia multjareco, li estis ĝis la tago de l’ morto, vigla, laborema kaj energia kiel junulo. Li estis tre fama kaj honorata viro en sia patrujo, en kies ekonomia, politika kaj artista vivo li ludis eminentan rolon. Precipe li estas fama kiel la unua konstruisto de fervojoj en Svedujo. Li mem estis la unua, kiu faris, la 5-an de majo 1849, la komencan ekfoseton per ŝovelilo por la unua fervojo en Svedujo.
Dum du elektaj periodoj – dufoje naŭ jaroj – li estis membro de l’ Unua Ĉambro (Senato) de la sveda parlamento. De la jaro 1870 li estis membro de Reĝa Sveda Scienca Akademio, kies prezidanto li estis en 1892.
Li estis ŝatata verkisto, bona pentristo kaj amanto de muziko.
Kiam, la 6an de oktobro, Adelsköld estis solene dediĉita al la tombo, oni vidis inter la multego da floroj, kiuj ornamis lian ĉerkon, ankaŭ unu florkronon, senditan de la Klubo Esperantista en Stockholm. Sur la verda kaj blanka rubandoj de la florkrono oni legis la vortojn jenajn:
Varmakora Vi vivis,
entuziasma Vi laboris,
junanima Vi mortis.
Tio ĉi estis bona karakterizo de tiu nobla viro.
Adelsköld estis tre malnova esperantisto.
La legantoj de Lingvo Internacia renkontis lian nomon jam en la unua jarkolekto de tiu ĉi gazeto. L. I. 1896, p. 68, nomas lin inter la abonantoj, kaj sur la paĝo 151 de tiu sama jaro oni legas ateston pri Esperanto, donitan de li por la unua propaganda broŝuro sveda. Poste li ĉiam restis bona apogo de la Esperantista propagando en Svedujo. Laŭ tio, kion mi scias, Adelsköld estis la unua homo, kiu verkis muzikon por Esperanta poetaĵo, nome por la himno «Espero». Ĝi estis tamen aranĝita por kvarvoĉa ĥoro kaj pro tio iom tro peza por komuna unuvoĉa kantado de granda publiko – pri tia komuna kantado la muziko de S-ro de Ménil estas ja akceptita en la praktiko. Por la Kembriĝa Kongreso S-ro Adelsköld presigis novan eldonon de sia priparolata muzika verkaĵo kaj donacis 2.000 ekzemplerojn al tiu Kongreso.
Kun Adelsköld formortis nobla kaj fama Svedo, fidela amiko kaj forta apogo de Esperanto.
Lia memoro vivos tiom longtempe, kiom vivos la historio de Esperanto.
Paul Nylén

°°°°°
(traduzione)
CLAES ADELSKÖLD
Il primo ottobre è morto a Stoccolma uno dei più vecchi esperantisti di Svezia, cioè l’ex maggiore Claes Adelsköld, socio onorario dei Circoli Esperantisti di Uppsala e di Stoccolma, membro del Comitato di Patronato della Rivista Scientifica Internazionale.
Nato il 7 settembre 1824, è giunto all’età di 83 anni. Malgrado la tarda età, è stato fino al giorno della morte vivace, operoso ed energico come un giovane. Era una persona molto famosa e onorata nella sua patria, nella cui vita economica, politica e artistica ha svolto un ruolo eminente. Soprattutto era famoso per essere stato il primo costruttore di ferrovie in Svezia. Fu personalmente lui, il 5 maggio 1849, a dare il primo colpo di pala per iniziare a scavare il tracciato della prima linea ferroviaria svedese.
Per due cicli elettorali – due volte nove anni – è stato membro della prima Camera (Senato) del Parlamento svedese. Dal 1870 era membro della Reale Accademia Svedese delle Scienze, di cui fu presidente nel 1892.
È stato un apprezzato scrittore, buon pittore e amante della musica.
Quando, il 6 ottobre, Adelsköld è stato solennemente consegnato alla tomba, si è vista, tra la grande abbondanza di fiori che adornavano il suo feretro, anche una corona inviata dal Circolo Esperantista di Stoccolma. Sui nastri verde e bianco della corona si leggevano queste parole:
Varmakora Vi vivis,
entuziasma Vi laboris,
junanima Vi mortis.
(Sei vissuto con caldo cuore,
hai lavorato con entusiasmo,
sei morto giovane d’animo)
Ciò caratterizza bene questo nobile uomo.
Adelsköld era un esperantista di antichissima data.
I lettori di “Lingvo Internacia” (Lingua Internazionale) hanno incontrato il suo nome già nella prima annata di questa rivista. L. I. 1896, p. 68, lo cita tra gli abbonati, e a p. 151 di quello stesso anno si legge una testimonianza sull’Esperanto, da lui rilasciata per il primo opuscolo svedese di propaganda. In seguito rimase sempre un valido sostegno della propaganda esperantista in Svezia. A quanto ne so, Adelsköld è stato il primo a comporre una musica per una poesia in Esperanto, cioè per l’inno «Espero». Però era fatta per un coro a quattro voci, e quindi un po’ troppo pesante per essere cantata in coro da un grande pubblico – per quel canto in comune la musica del Sig. de Ménil è in effetti accettata nella pratica. Per il Congresso di Cambridge il Sig. Adelsköld stampò una nuova edizione della sua citata musica, e ne donò 2.000 esemplari a quel Congresso.
Con Adelsköld è scomparso un nobile e famoso svedese, amico fedele e forte sostegno dell’Esperanto.
Il suo ricordo vivrà tanto a lungo quanto vivrà la storia dell’Esperanto.
Paul Nylén

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *