Personaggi

Valdemar Langlet Nina Borovko

Il 17 dicembre ricorre la nascita (nel 1872) dell’esperantista svedese Valdemar Langlet (1872-1960)
en.wikipedia.org/wiki/Valdemar_Langlet
eo.wikipedia.org/wiki/Valdemar_Langlet
​Fino a qualche anno fa, Langlet era conosciuto quasi soltanto dagli esperantisti, soprattutto quelli svedesi, perché era stato uno dei primi pionieri del movimento (nel 1891 fu tra i fondatori del Gruppo esperantista di Uppsala, il secondo al mondo dopo quello di Norimberga; fu tra i fondatori della rivista “Lingvo Internacia”; una sua poesia, “Al la memoro de Józef Waśniewski”, è pubblicata nella “Fundamenta Krestomatio”:
eo.wikisource.org/wiki/Fundamenta_Krestomatio/Al_la_memoro_de_Josef_Wasniewski
​fu Presidente della Federazione Esperantista Svedese).
​Tuttavia, Valdemar Langlet meriterebbe di essere ricordato anche per altro, se la sua notorietà non fosse stata oscurata da altri personaggi, che hanno svolto azioni similari alle sue, ma sono stati resi famosi dai mezzi di comunicazione di massa:
– il tedesco Oskar Schindler:
it.wikipedia.org/wiki/Oskar_Schindler
eo.wikipedia.org/wiki/Oskar_Schindler
– lo svedese Raoul Wallemberg
it.wikipedia.org/wiki/Raoul_Wallenberg
– lo svedese Folke Bernadotte

Folke Bernardotte


​- l’italiano Giorgio Perlasca
it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Perlasca
– l’ungherese Teodoro Ŝvarc/ Teodoro Schwartz/ Tivadar Soros
it.wikipedia.org/wiki/Tivadar_Soros
eo.wikipedia.org/wiki/Teodoro_%C5%9Cvarc
eo.wikipedia.org/wiki/Maskerado_%C4%89irka%C5%AD_la_morto
​(versione italiana di Margherita Bracci Testasecca)

​Solo di recente è stata “riscoperta” l’attività di Valdemar Langlet per salvare migliaia di ebrei nell’Ungheria occupata dai nazisti e governata da un regime fascista (1944-1945).
Quale delegato della Croce Rossa svedese presso la Legazione a Budapest della Svezia (che durante la seconda guerra mondiale rimase neutrale), Langlet distribuì ai perseguitati (soprattutto ebrei) migliaia di speciali documenti muniti dell’emblema svedese, che, sebbene non ufficiali, li proteggevano dalla deportazione. Soltanto dopo intervenne l’inviato diplomatico svedese Raoul Wallemberg, che dette una veste ufficiale con i cosiddetti “passaporti Wallenberg”.
Langlet anche organizzò (insieme con la moglie russa Nina Borovko, figlia del famoso Nikolaj Afrikanoviĉ Borovko
eo.wikipedia.org/wiki/Letero_al_Borovko )
​una vasta attività di assistenza, realizzata a rischio della vita, con ospitalità di ebrei in case messe a disposizione da chi lasciava Budapest, distribuzione di viveri e medicinali, cura di orfani ed anziani.
​La vicenda è stata raccontata nel 1982 da Nina Borovko Langlet nel libro “Kaos i Budapest”, tradotto da Kalle Kniivilä con il titolo “Kaoso en Budapeŝto” (Caos a Budapest)

Kaoso en Budapeŝto


Una scuola di Budapest è intitolata a Valdemar Langlet; nel 1965 Valdemar e la moglie Nina sono stati proclamati da Israele “Giusti tra le nazioni”; e nel 2013 una parte del lungodanubio di Budapest (significativamente, continuazione della parte dedicata a Raoul Wallemberg) ha ricevuto il nome “Nina es Valdemar Langlet rakpart”
utcakereso.hu/budapest-xi+kerulet-nina_es_valdemar_langlet_rakpart
​Sono apparsi tre ampi articoli su Langlet:
– Henry Thomander: Valdemar Langlet – heroo en la ombro de Wallenberg. La Espero (Sveda Esperanto-Federacio), 1991-1;
​ – Kalle Kniivilä: Esperantisto kontraŭ malhomeco. Esperanto de UEA, 1995-5, p.82-84;
– Bengt Olof Åradsson: Valdemar Langlet – Esperanta pioniro. Dia Regno 2017-5, p. 109-112.
Allego i ritratti di Valdemar Langlet e Nina Borovko Langlet, e la targa in onore di Valdemar a Budapest.

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