Personaggi

Grazia Deledda

Il 27 settembre è l’anniversario della nascita (nel 1871) della scrittrice italiana (sarda) Grazia Deledda (1871-1936),

it.wikipedia.org/wiki/Grazia_Deledda

famosa soprattutto per i romanzi “Canne al vento” e “La madre”, Premio Nobel per la Letteratura nel 1926 con questa motivazione: “Per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale, e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano”.

Con Grazia Deledda (le cui opere sono ambientate nella natia Sardegna) la cultura occidentale “scoprì” una realtà sconosciuta, una terra – la Sardegna – che sembrava e sembra fatta apposta per rappresentare l’angoscia dell’uomo contemporaneo di fronte al progresso tecnologico, in contrasto con la vita tradizionale, semplice e pura.

La singolarità della Sardegna (che si esprime anche in forme di arte dall’aspetto primitivo e in primordiali sistemi sociali) dava risposta al desiderio di una fuga dalla consolidata civiltà occidentale: quella medesima aspirazione che spinse Paul Gauguin (1848-1903) a Tahiti, alla ricerca di mondi esotici e incontaminati, e suscitò l’interesse di Guillaume Apollinaire (1880-1918) per l’arte africana e dell’Oceania.

www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2018/11/09/guillaume-apollinaire/ 

Trascrivo, con traduzione in italiano, l’inizio di un articolo apparso sulla rivista letteraria in Esperanto “Literatura Mondo” 1925-3/4, p. 51-52, che dà un’idea delle opinioni che circolavano all’epoca.

Rinvio alle pagine di Wikipedia per le note biografiche e critiche; in epoca recente, l’esperienza di Grazia Deledda è continuata con Maria Giacobbe Harder.

www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2019/08/14/maria-giacobbe-harder/ 

In Esperanto esiste la traduzione, di Giuseppe Lacertosa, del romanzo “La madre” (“La patrino”), Venezia, Mestrina, 1983.

Allego il francobollo italiano del 1971, su bozzetto di Vittorio Nicastro, per il primo centenario della nascita di Grazia Deledda.


(segue traduzione in italiano)

Władisław Reymont ricevis ĉijare la Nobel-premion, sed la Stockholma Akademio komence intencis premii la italan verkistinon Grazia Deledda, kies populareco ne atingas tiun de D’Annunzio kaj kies romanoj ja ne havas tiom da legantoj, kiom la romanoj de Guido da Verona, sed kiu nun, en sia kvindeka jaro, pleje proksimas al Fogazzaro kaj Verga: la du grandaj klasikuloj de la itala romano.

Per Sardiniaj popolromanoj komencis Grazia Deledda sian konstante leviĝantan karieron, poste senĉese ŝi pli kaj pli riĉiĝis je forto kaj profundo, ĉiam pli kaj pli ŝi trovis la manieron desegni homojn kaj animojn, kaj la vojon tien, kie antaŭ la verkisto malfermiĝas la misteroj de la interna homo.

Literatura Mondo” 1925-3/4, p. 51-52

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(traduzione)

Władisław Reymont ha ricevuto quest’anno il Premio Nobel, ma l’Accademia di Stoccolma all’inizio aveva l’intenzione di premiare la scrittrice italiana Grazia Deledda, la cui popolarità non raggiunge quella di D’Annunzio e i cui romanzi non hanno tanti lettori quanto quelli di Guido da Verona, ma che adesso, a cinquant’anni di età, si avvicina maggiormente e Fogazzaro e Verga: i due grandi classici del romanzo italiano.

Grazia Deledda ha iniziato con romanzi popolari sardi la sua carriera costantemente in progresso, poi senza posa si è arricchita di forza e profondità, sempre più ha trovato il modo di disegnare uomini ed anime, e la strada verso dove dinanzi allo scrittore si aprono i misteri dell’intimo dell’uomo.

Literatura Mondo” 1925-3/4, p. 51-52

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