L’11 settembre è l’anniversario della morte (nel 1971) del politico sovietico (nato in Russia, ma vissuto in Ucraina) Nikita Sergeevič Chruščëv, trascritto in italiano come Krusciov o Kruscev, in inglese Nikita Sergeyevich Khrushchev, in francese Nikita Sergueïevitch Khrouchtchev, in tedesco Nikita Sergejewitsch Chruschtschow, in spagnolo Nikita Serguéievich Jrushchov (1894-1971).
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È famoso per alcuni avvenimenti della sua vita politica:
– da Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS), denunciò pubblicamente, il 25 febbraio 1956, il culto della personalità di Stalin e i crimini commessi da Stalin stesso, dando inizio alla cosiddetta “destalinizzazione”;
– il suo avvicinamento all’Occidente, in particolare agli USA (con i quali cercò di stabilire una coesistenza pacifica), portò alla rottura delle relazioni tra l’URSS e la Cina Popolare, rimasta stalinista;
– malgrado la denuncia dei metodi di Stalin, approvò la repressione della rivolta ungherese del 1956, e la costruzione del Muro di Berlino nel 1961;
– nonostante l’avvicinamento agli USA, nel 1962 inviò alla Cuba di Fidel Castro armi missilistiche, e dovette fare marcia indietro solo per la ferma reazione del Presidente degli USA John Fitzgerald Kennedy, quando già si profilava una terza guerra mondiale;
– era tanto convinto della superiorità del sistema sovietico, che dichiarò a una TV statunitense: “I vostri nipoti vivranno sotto un regime comunista”.
Nell’immaginario collettivo, però, Krusciov è ricordato soprattutto per un episodio singolare: il 12 ottobre 1960, durante la 15-a Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, per protesta contro le affermazioni del delegato filippino (che accusava l’URSS di imperialismo in Europa orientale), si tolse una scarpa sbattendola sul tavolo.
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Allego due documenti singolari:
– la copertina di un libro in Esperanto, di Georg Macioszek, intitolato “La tria ŝuo de Ĥruŝĉov” (La terza scarpa di Krusciov), che tratta i metodi (anche sbrigativi) per far valere le proprie ragioni (il sottotitolo dice: “Sugestoj por privata kaj komerca intertraktado”, cioè “Suggerimenti per le trattative private e commerciali”; e si fa l’ipotesi che la scarpa sbattuta sul tavolo non fosse una delle due ai piedi di Krusciov, ma, furbescamente, una terza scarpa, preparata in anticipo per un intervento premeditato);
– l’estratto di p. 51 della rivista “L’Esperanto” 1963-81, con il resoconto di una visita di Krusciov ad una esposizione industriale italiana a Mosca (12 giugno 1962), durante la quale un incaricato della FIAT (Sig. Amprimo), interprete in varie lingue tra cui l’Esperanto, illustrò allo statista (suppongo in russo) lo stand della FIAT.
In quegli anni la FIAT (che si apprestava a creare sul Volga, nel 1966, il grandioso stabilimento di Togliattigrad) pubblicava anche in Esperanto il suo materiale pubblicitario, soprattutto quello destinato ai mercati dell’Europa orientale: io stesso, ad esempio, ho doppiato in Esperanto alcuni film documentari.