Eventi

Guardia Svizzera

Il 6 maggio è la festa della Guardia Svizzera vaticana, il corpo militare addetto alla sicurezza del Papa

it.wikipedia.org/wiki/Guardia_svizzera_pontificia

eo.wikipedia.org/wiki/Svisa_Gvardio

composto, da secoli, da cittadini svizzeri (fino a pochi anni fa, soltanto dei Cantoni originari della Confederazione Elvetica, ma non del Canton Ticino di lingua italiana

it.wikipedia.org/wiki/Canton_Ticino

eo.wikipedia.org/wiki/Kantono_Ti%C4%89ino

che entrò ufficialmente a far parte della Confederazione soltanto nel 1803, tre secoli dopo la creazione del Corpo, avvenuta nel 1506).

La festa viene celebrata il 6 maggio in ricordo del sacrificio, il 6 maggio 1527, di 147 delle 189 guardie che difesero Papa Clemente VII dall’assalto dei lanzichenecchi luterani dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo durante il “Sacco di Roma”,

it.wikipedia.org/wiki/Sacco_di_Roma_%281527%29

eo.wikipedia.org/wiki/Disrabado_de_Romo_%281527%29

consentendo al Papa di rifugiarsi in Castel Sant’Angelo con i 42 sopravvissuti attraverso il cosiddetto “Passetto di Borgo”, una specie di lungo corridoio su alte arcate che collega San Pietro alla fortezza.

“Espero katolika” ha parlato più volte della Guardia svizzera, in particolare:

– nel numero 1929-65 (1 ottobre 1929), subito dopo la nascita dello Stato della Città del Vaticano, si riferì delle polemiche sorte negli ambienti anticlericali svizzeri per il fatto che cittadini svizzeri prestassero servizio militare a favore di uno Stato straniero, contravvenendo alle leggi svizzere; ma il Consiglio Federale non aderì alla richiesta di denunciare l’accordo con la Santa Sede, motivando il rifiuto con la convinzione che “una cinquantina di guardie armate di alabarda non costituisce una minaccia per la pace mondiale”;

– nel numero 1979-5 (maggio 1979) si parla dei “soldati del Papa”:

www.esperokatolika.org/ek19761980/ek1979_05.htm#13

(tra parentesi: stando alle crude statistiche, paradossalmente si potrebbe affermare che lo Stato della Città del Vaticano è uno stato guerrafondaio che oltretutto discrimina riguardo al sesso, perché possiede un “esercito” di 110 “uomini” – le donne non sono ammesse – su una popolazione di circa 450 cittadini).

Allego:

– una foto del giuramento (alzando tre dita quale segno della Trinità) di una recluta della Guardia Svizzera;

– un annullo speciale delle Poste Argentine, per la chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II (8 dicembre 1965), con l’immagine di una guardia svizzera in tenuta di gala;

– l’affresco “La Messa di Bolsena” nelle Stanze di Raffaello in Vaticano, in cui (in basso a destra) sono rappresentati i “sediari” del Papa (addetti alla sedia gestatoria), con una divisa che ha ispirato quella delle guardie svizzere;

-una QSL (cartolina di conferma dei rapporti di ascolto) della Radio Vaticana, con in primo piano Palazzo Pio (dove ha sede, tra l’altro, la redazione del programma in Esperanto), sullo sfondo la Basilica di San Pietro ed il Palazzo del Papa, e sulla destra un tratto del “Passetto di Borgo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *