Luoghi

EUR 42

Il 22 maggio 1937 iniziarono i lavori per la realizzazione di quella che avrebbe dovuto essere l’Esposizione Universale di Roma nel 1942 (E42, oppure EUR42),
it.wikipedia.org/wiki/EUR
su progetto, fondamentalmente, dell’architetto e urbanista Marcello Piacentini (1881-1960).
La cosa è descritta in un articolo di Radio Roma-Esperanto del 23 dicembre 1939 (quando l’Italia non era ancora in guerra), che in parte trascrivo e traduco.
I colossali lavori si interruppero per la guerra e la caduta del fascismo; dopo alcuni anni di abbandono, il quartiere fu completato con il nome “Quartiere Europa”, dando alla sigla EUR il nuovo significato (politicamente corretto) “Europa”.
È attualmente uno dei quartieri più eleganti di Roma; più esattamente, non lo si potrebbe chiamare “Roma”, perché è fuori della giurisdizione del Comune di Roma, ma è amministrato da un apposito Ente pubblico (“Ente Autonomo EUR”).
Allego:
– una mia foto, del 1959, con un particolare di uno degli edifici più originali dell’EUR, il “Palazzo della Civiltà Italiana”, comunemente chiamato il “Colosseo Quadrato” (per scherzo, è detto anche “Gruviera”, per la sua somiglianza con l’omonimo formaggio svizzero pieno di buchi);
– la foto di una delle targhe di un viale del nuovo quartiere, intitolato all’Esperanto.


(segue traduzione in italiano)

RADIO ROMA – ESPERANTO, 23.12.1939
LA KVARTALO DE LA EKSPOZICIO DE 1942-A
En la regiono de Tre Fontane (Tri Fontoj), kie en 1942-a oni celebros la Olimpiadon de la Civilizo, la nova monumenta kvartalo de Romo jam komencas aperi nete en siaj larĝaj stratoj, en siaj grandiozaj aleoj, en siaj imponaj konstruaĵoj.
Ĉie kaj en ĉiu horo, tage kaj nokte, la gigantaj fosmaŝinoj plenigas per sia bruego la tutan regionon, kiu iam estis oazo de silento. Pluraj milionoj da tunoj el tero estas renversataj kaj forportataj per sennombraj vagonetoj, kiuj senĉese alternas en sia kurado; kaj ĉie estas orda agitiĝo de miloj da laboristoj, kiuj en sia peza laboro uzas tiun atenton kaj tiun ekstreman lertecon, karakterizajn de la itala laboristo.
Tiel naskiĝas la nova urbo. La aranĝo de la regiono postulis pezan penadon, konsistantan el ebenigo de altaĵetoj kaj malgrandaj montetoj, plenigo de kavernetoj kaj de fosaĵoj, ĝenerala nivelado por doni ebenan kaj regulan bazon al la naskiĝanta kvartalo. Kaj ĉio tio estas komplikigita kaj malfaciligita de la oftaj galerietoj kaj subteraj kavaĵoj por la eltirado de pozolano, kiujn eĉ de la tempoj de la romaj imperiestroj ĝis la 18-a jarcento oni fosis sen iu ajn logika kriterio.
Nun la terfosado estas plenumita. Dekoj da konstruaĵoj naskiĝas ĉie; la martelegoj funkciantaj je vaporo frapas senĉese; la gruoj plenumas senhalte sian laboron trankvilan kaj sisteman. Jam la Palaco de la Itala Civilizo vidigas sian potencan mason, kiu similigas ĝin, kiel diras la laboristoj, al kvadrata Koloseo: konstruaĵo vere roma, kun siaj ĉambregoj, kiuj memorigas la antikvajn varmbanejojn, siaj lumaj loĝioj, siaj masivaj arkadoj. Kun sep etaĝoj, ĝi leviĝas ĝis 70 metroj; kaj de tie supre estas videbla en sia tuta vasteco de konceptado kaj de realigado la plano de la Ekspozicio de 1942-a.
La aleoj jam longiĝas kun eksterordinara rapideco. Gigantaj magnolioj fiere montras sian foliaron brilan kaj malhelan; la eŭkaliptoj, plantitaj la pasintan jarcenton de la Monakoj Trapistoj, estos aranĝataj en publikaj parkoj kaj donos specialan fizionomion al la tuta regiono. Samtempe la ĝardenoj komencas montri siajn flordesegnojn.
Kunligita al la antikva urba centro per tre rapidaj komunikiloj – el la centro oni atingos ĝin dum nur ok minutoj – la kvartalo kiu akceptos la Ekspozicion estos la ideala kuniĝpunkto de ĉiu moderna aktiveco. La granda proksimeco al la Lido, la mirinda fono de la Albanaj Montetoj, la harmonio de la stratoj kaj de la konstruaĵoj, la brilo de la statuoj, kiuj ornamos ĝin, la grandiozaj fontanoj tiel tradiciaj en Romo, konsistigos unikan kaj nesupreblan komplekson, vere indan je jarmilaj historio kaj arto.

°°°°°

(Traduzione):
RADIO ROMA – ESPERANTO, 23.12.1939
IL QUARTIERE DELL’ESPOSIZIONE DEL 1942
Nella zona delle Tre Fontane, dove nel 1942 si celebreranno le Olimpiadi della Civiltà, il nuovo quartiere monumentale di Roma già comincia ad apparire nettamente nelle sue larghe strade, nei suoi grandiosi viali, nei suoi imponenti edifici.
Ovunque e ad ogni ora, giorno e notte, le gigantesche escavatrici riempiono con il loro frastuono tutta la zona, che un tempo era un’oasi di silenzio. Svariati milioni di tonnellate di terra vengono riversati e trasportati mediante innumerevoli vagoncini, che si alternano incessantemente nella loro corsa; e ovunque c’è una composta agitazione di migliaia di operai, che nel loro pesante lavoro usano quell’attenzione e quella estrema abilità caratteristiche del lavoratore italiano.
Così nasce la nuova città. La sistemazione della zona ha richiesto una pesante fatica, consistente nella spianata di piccole alture e collinette, il riempimento di cavità e fossati, un livellamento generale per dare una base piana e regolare al nascente quartiere. E tutto ciò è stato complicato e reso più difficile da frequenti piccole gallerie e cavità sotterranee per l’estrazione di pozzolana, che dal tempo degli imperatori romani fino al 18° secolo sono state scavate senza alcun criterio logico.
Adesso lo sbancamento è compiuto. Decine di fabbricati nascono ovunque; i magli funzionanti a vapore battono incessantemente; le gru compiono il loro lavoro tranquillo e sistematico. Già il Palazzo della Civiltà Italiana mostra la sua potente massa, che lo rendono simile, come dicono gli operai, ad un Colosseo quadrato; una costruzione davvero romana, con i suoi saloni che ricordano le antiche terme, i suoi luminosi loggiati, le sue massicce arcate. Con sette piani, si innalza fino a 70 metri; e da quell’altezza è visibile in tutta la sua vastità di concezione e di realizzazione il progetto dell’Esposizione del 1942.
I viali già si allungano con straordinaria rapidità. Gigantesche magnolie mostrano fiere il loro fogliame brillante e scuro; gli eucalipti, piantati nel secolo scorso dai Monaci Trappisti, saranno sistemati in parchi pubblici e conferiranno una speciale fisionomia a tutta la zona. Al tempo stesso, i giardini cominciano a mostrare i loro disegni floreali.
Collegato all’antico centro urbano con velocissimi mezzi di comunicazione – dal centro lo si raggiungerà in soli otto minuti – il quartiere che ospiterà l’Esposizione sarà l’ideale punto di congiunzione di ogni attività moderna. La grande vicinanza al Lido, il mirabile sfondo dei Colli Albani, l’armonia delle strade e degli edifici, lo splendore delle statue che l’adorneranno, le grandiose fontane così tradizionali a Roma, costituiscono un complesso unico ed insuperabile, veramente degno di una storia e di un’arte millenarie.

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