Il 7 febbraio è l’anniversario della morte (nel 1987) del cantante e attore romano Claudio Pica, conosciuto con il nome d’arte Claudio Villa (1926-1987),
it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Villa
soprannominato “il Reuccio della canzone italiana” per tre motivi: per la sua bravura; per il suo atteggiamento spavaldo; per la sua bassa statura.
Villa vinse quattro volte il Festival di Sanremo: nel 1955 (“Buongiorno tristezza”), nel 1957 (“Corde della mia chitarra”), nel 1962 (“Addio… addio”), nel 1967 (“Non pensare a me”); ed è singolare che sia morto proprio mentre si svolgeva la 37-a edizione del Festival (la notizia fu data in diretta dal presentatore Pippo Baudo:
www.youtube.com/watch?v=_g4jNw3ECZc )
Sono innumerevoli le canzoni da lui portate al successo, in italiano, romanesco e napoletano: Basti ricordare “Prigioniero di un sogno”, “Chitarra romana”, “Vecchia Roma”, “Luna rossa”, “Granada”.
Alcune di quelle canzoni sono state tradotte in Esperanto.
Trascrivo (in italiano e in Esperanto) il testo di una di esse, “Chitarra romana”, ed allego il francobollo del 1996 della Repubblica di San Marino, su bozzetto di Franco Filanci, per Claudio Villa e la canzone “Luna rossa”, nella serie “Storia della canzone italiana”.
CHITARRA ROMANA
www.youtube.com/watch?v=_rkuz6BK-3M
Parole di Bruno Cherubini, musica di Eldo Di Lazzaro (1934)
Sotto un manto di stelle
Roma bella mi appare,
Solitario il mio cuor
disilluso d’amor
vuol nell’ombra cantar.
Una muta fontana
e un balcone lassù…
O chitarra Romana
accompagnami tu!
Suona, suona mia chitarra,
lascia piangere il mio cuore,
Senza casa e senza amore
mi rimani solo tu!
Se la voce è un po’ velata
accompagnami in sordina…
La mia bella Fornarina
al balcone non c’è più!
Lungotevere dorme
mentre il fiume cammina…
Io lo seguo perché
mi trascina con sé
e travolge il mio cuor.
Vedo un’ombra lontana
e una stella lassù…
O chitarra Romana
accompagnami tu!
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ROMA GITARO
Vortoj de Bruno Cherubini, muziko de Eldo Di Lazzaro (1934)
trad. Luigi Minnaja
www.cinquantini.it/esperant/kantoj/tradicia.html#ROMA%20GITARO
Sub ĉielo stelplena
Romon belan mi vidas,
kaj soleca mia kor’
pro la amo jam for
amas kanti sen bru’.
Jen silenta domaro
kaj balkono en ĝi,
nun vi roma gitaro
kunmuziku por mi.
Plumuziku vi, gitaro,
lasu plori mian koron,
jam sen hejm’ sen amfervoro
havas mi nenion pli.
Mian voĉon iom dampan
akompanu kun sordino,
mia bela amatino
ĉe balkon’ ne montras sin.
Ĉe river’ dormas urbo,
iras fluo sen fino,
morne sekvas mi ĝin,
ĉar trenadas ĝi min
kaj ekdronas mia kor’.
Hantas min ombra maro
kaj memoro pri ŝi,
nun vi roma gitaro
kunmuziku por mi.