Personaggi

Alvaro Amici

Il 21 febbraio è l’anniversario della nascita (nel 1936) del cantautore romano Alvaro Amici (1936-2003),
it.wikipedia.org/wiki/Alvaro_Amici
famoso interprete di canzoni romane.
All’inizio, Alvaro Amici cantava nei ristoranti e per le strade, finché inciso un disco con “Stornelli maliziosi”, che lo fece conoscere al pubblico; seguirono altri dischi di successo, i quali gli consentirono di aprire un proprio ristorante, nel quale presentava un repertorio romanesco, in particolare: “Una gita a li castelli”, “La società dei magnaccioni”, “Roma non fa’ la stupida stasera”, “Chitarra romana”.
Queste quattro canzoni sono state tradotte in Esperanto. Trascrivo “Chitarra romana”, in italiano e nella traduzione in Esperanto.
Allego un francobollo italiano per l’anno Santo 1975, applicato su una cartolina con il fiume Tevere, ponte Elio, la cupola di San Pietro e Castel Sant’Angelo.


CHITARRA ROMANA
(Eldo Di Lazzaro)

Sotto un manto di stelle
Roma bella mi appare
solitario il mio cuor
disilluso d’amor
vuol nell’ombra cantar
una muta fontana
e un balcone lassù
oh chitarra romana
accompagnami tu.

Suona suona mia chitarra
lascia piangere il mio cuore
senza casa e senza amore
mi rimani solo tu.
Se la voce è un po’ velata
accompagnami in sordina
la mia bella Fornarina
al balcone non c’è più.

Lungotevere dorme
mentre il fiume cammina
io lo seguo perché
mi trascina con sé
e travolge il mio cuor.
Vedo un’ombra lontana
e una stella lassù
oh chitarra romana
accompagnami tu.

Suona suona mia chitarra
lascia piangere il mio cuore
senza casa e senza amore
mi rimani solo tu.
Se la voce è un po’ velata
accompagnami in sordina
la mia bella Fornarina
al balcone non c’è più.

Oh chitarra romana
accompagnami tu

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ROMA GITARO
(Eldo Di Lazzaro)
www.cinquantini.it/esperant/kantoj/tradicia.html#ROMA%20GITARO

Sub ĉielo stelplena
Romon belan mi vidas
kaj soleca mia kor’
pro la amo jam for
amas kanti sen bru’
jen silenta domaro
kaj balkono en ĝi
nun vi roma gitaro
kunmuziku por mi.

Plumuziku vi, gitaro
lasu plori mian koron
jam sen hejm’ sen amfervoro
havas mi nenion pli.
Mian voĉon iom dampan
akompanu kun sordino
mia bela amatino
ĉe balkon’ ne montras sin.

Ĉe river’ dormas urbo
iras fluo sen fino
morne sekvas mi ĝin
ĉar trenadas ĝi min
kaj ekdronas mia kor’.
Hantas min ombra maro
kaj memoro pri ŝi
nun vi roma gitaro
kunmuziku por mi.

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