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Costituzione Italiana

Il primo gennaio 2018 ricorre il 70° anniversario dell’entrata in vigore (nel 1948) della Costituzione della Repubblica Italiana
it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_della_Repubblica_Italiana
eo.wikipedia.org/wiki/Konstitucio_de_la_Itala_Respubliko
nata a seguito del Referendum istituzionale del 2 giugno 1946, che – dopo la caduta del fascismo e la sconfitta militare – aveva posto fine alla monarchia di casa Savoia.
​La Costituzione è stata più volte modificata nelle parti che riguardano l’organizzazione della Repubblica, soprattutto incrementando le forme di autonomia ed introducendo il concetto di sussidiarietà (ad esempio, a seguito di una modifica, non soltanto sono su un piano di parità giuridica Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni, ma anche, dato che l’elencazione comincia ora dal basso – Comuni ecc. -, sono in prima fila le realtà locali, e solo in via sussidiaria subentrano quelle di ambito più vasto, per le attività che richiedono un impegno non sostenibile a livello locale); sostanzialmente immutati, invece, sono rimasti i primi 54 articoli, i quali riguardano principii che fanno tuttora della Costituzione italiana una delle più avanzate del mondo, malgrado l’età.
​Per fermarci ai primi 11 articoli (il testo completo della Carta si può leggere su
www.cortecostituzionale.it/documenti/download/pdf/Costituzione_della_Repubblica_italiana.pdf
sono elementi di rilievo (ma consiglio la lettura anche degli articoli successivi, almeno fino al 54, con particolare considerazione all’art. 21 sulla libertà di manifestazione del pensiero):
– il riconoscimento e la garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo (art. 2);
– il principio di pari dignità sociale e uguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (art. 3);
– il diritto-dovere al lavoro (art. 4),
– il riconoscimento delle forme di autonomia locale (art. 5);
– la tutela delle minoranze linguistiche (art. 6);
– la reciproca indipendenza di Stato e Chiesa cattolica, sulla base dei Patti Lateranensi (art. 7);
– la libertà religiosa (art. 8);
​- la promozione della cultura e della ricerca scientifica e tecnica; la protezione dell’ambiente e del patrimonio storico e artistico (art. 9);
​- il diritto di asilo per lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana; l’esclusione dell’estradizione dello straniero per reati politici (art. 10);
– il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; il consenso, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; la promozione delle organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo (art. 11).
Dal punto di vista linguistico, è meritevole di essere citata la raccomandazione dell’Assemblea Costituente, che all’inizio dei suoi lavori espresse esplicitamente l’auspicio che il testo della Costituzione fosse “più che possibile, breve, semplice e chiaro, tale che tutto il popolo la possa comprendere”; una raccomandazione tanto più giustificata, in quanto 70 anni fa solo una minoranza degli italiani parlava la lingua italiana standard.
Qualche anno fa, la Costituzione italiana è stata tradotta (non ufficialmente) in Esperanto da Antonio De Salvo, Paolo Campani e Paolo Musso; la traduzione è accessibile su eo.wikisource.org/wiki/Itala_Konstitucio
​Purtroppo, questo non è citato sulla striminzita pagina di Wikipedia in Esperanto dedicata alla Costituzione, né sulle due pagine di Wikipedia – in italiano e in Esperanto – dedicate ad Antonio De Salvo (le quali, tra parentesi, avrebbero bisogno di correzioni ed aggiornamenti); d’altra parte, la pagina di Wikisource con la traduzione della Costituzione ignora che esistano le pagine di Wikipedia dedicate ad Antonio De Salvo, sicché, in mancanza di qualsiasi reciproco collegamento, il testo della Costituzione in Esperanto risulta raggiungibile solo per caso.
​Allego il foglietto filatelico emesso dalle Poste italiane pochi giorni fa (27 dicembre 2017) per l’anniversario, su bozzetto di Maria Carmela Perrini; il francobollo raffigura la firma dell’atto di promulgazione della Costituzione, ad opera del Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, affiancato, a sinistra, dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e, a destra, dal Presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini; completano il foglietto la prima e l’ultima pagina della Costituzione.

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