Personaggi

Domenico Modugno

Il 6 agosto ricorre la morte (nel 1994) del cantautore, attore e politico radicale italiano (pugliese, non siciliano, come spesso si crede) Domenico Modugno (1928-1994) it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Modugno
famoso in tutto il mondo soprattutto quale autore (insieme con Franco Migliacci) ed interprete della canzone “Nel blu dipinto di blu”, conosciuta anche come “Volare”

La canzone, che ha segnato una svolta nella musica leggera non solo italiana, ha avuto un tale successo che nel 2008 (in occasione del suo cinquantesimo anniversario) le Poste Italiane hanno emesso un foglietto, il cui francobollo riproduce un disco a 45 giri con quel titolo.
Immediatamente dopo la sua presentazione al Festival di Sanremo (il 25 febbraio 1958), la canzone fu tradotta in Esperanto da Luigi Minnaja (con il titolo “En blu’ farbite je blu’- Flugadi”), e messa in onda nella trasmissione in Esperanto di Radio Roma del 18 marzo 1958 (interpretata da Luciana Salvatori). La tempestività della traduzione è documentata dal fatto che il suo testo (parzialmente diverso da quello che appare in rete sul sito
www.cinquantini.it/esperant/kantoj/modugno.html#FLUGADI )
è pubblicato già nel numero 1958-51/52 (marzo-giugno 1958) de “L’Esperanto”.
Trascrivo la versione pubblicata sulla rivista, ed allego:
– l’immagine del foglietto postale del 2008, con gli annulli di Sanremo e della città natale di Modugno (Polignano a Mare);
– la pagina 29 de “L’Esperanto” 1958-51/52, con il ritratto di Luciana Salvatori;
– l’immagine di un CD di Alberta Casey comprendente la canzone, che può essere ascoltata su www.youtube.com/watch?v=qrqcO0YNN4U
(sia pure con un po’ comico accento anglo-americano);
– una cartolina spedita da New York il 20 luglio 1981, da Kevin Laughery
www.kevinlaughery.com/kmlbio.html
alla Signora Carolina Minnaja, a proposito della presentazione di “Volare” da parte di Alberta Casey.


EN BLU’ FARBITE JE BLU’ (FLUGADI)
Vortoj de Franco Migliacci kaj Domenico Modugno,
Muziko de Domenico Modugno
trad. Luigi Minnaja
(el “L’Esperanto” 1958-51/52, p. 31)

Pensas mi: sonĝo tiela revenas ne plu
miajn vizaĝon kaj manojn mi farbis je blu’
poste subite mi estis de l’vento rabita
kaj ekflugadis mi tra la ĉiel’ infinita.

Flugadi… ho ho!
Kantadi… ho ho ho ho!
en blu’ farbita je blu’
restante ĉiele kun ĝu’.
Mi flugadis, flugadis feliĉa pli alten ol suno pli alten kaj plu
dum la mondo laŭgrade foriĝis malsupre sub mi,
kaj muziko tre dolĉe sonadis nur sole por mi.
Flugadi… ho ho!…
Kantadi… ho ho ho ho!
en blu’ farbita je blu’
restante ĉiele kun ĝu’.

Sed ĉiu sonĝo forsvenas ĉe l’taga fru-hor’
ĉar subirante la luno kunportas ĝin for,
sed mi plurevas en viaj okuloj bril-helaj
bluaj samkiel ĉielo punktita de steloj.

Flugadi… ho ho!…
kantadi ho… ho ho ho ho!
en blu’, en via okulblu’
restante surtere kun ĝu’.
Mi daŭrigas flugadis feliĉa pli alten ol suno, pli alten kaj plu,
dum la mondo laŭgrade foriĝas en via okulblu’;
via voĉo, jen dolĉa muziko sonanta por mi…

Flugadi… ho, ho!…
Kantadi… ho, ho, ho, ho!
en blu’, en via okulblu’
restante surtere kun ĝu’,
kun vi!

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