Item #938
Lingue e grammatiche fantastiche nella letteratura italiana del Novecento
La tesi argomenta che alla base del modo di concepire una lingua immaginaria da parte di Tommaso Landolfi, Lia Wainstein e Diego Marani sia possible rinvenire l’influsso delle più importanti teorie linguistiche del Novecento. I tre autori, infatti, avevano tutti frequentato corsi di linguistica. In particolare, la “lingua acquatica” nel romanzo L’interprete di Marani (2004) si ricollega ad echi del dibattito sulla natura innata del linguaggio e alla nozione di “grammatica universale” di Chomsky. La tesi parla dell’esperanto nella parte introduttiva sulle lingue artificiali e poi in relazione all’europanto di Marani.
2015
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Baglioni, Daniele
Cinquegrani, Alessandro
Fornasiero, Serena
Università Ca' Foscari Venezia
Studi Umanistici
Filologia e letteratura italiana
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