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  • Description is exactly "La tesi considera le basi teoriche della protezione dei diritti linguistici delle minoranze, analizzando come tali basi siano messe in pratica dalle politiche linguistiche dell’Italia (che l’autrice considera carenti sia per quanto riguarda i dialetti che le lingue minoritarie) e dell’Unione Europea, anche tramite finanziamenti. Mennella ricorda come la Commissione Prodi 2000 non incoraggiasse “l’impiego di lingue artificiali che, per definizione sono prive di riferimenti culturali.” L’autrice cita lo studio di Christiansen (2006), che contrasta una politica multilinguistica funzionale e democratica (con l’utilizzo dell’esperanto come lingua comune) con la teoria linguistica egemonica e gerarchica, di fatto rappresentata dall’Unione Europea. Ma conclude che l’esperanto non è una lingua neutra, in quanto favorisce i parlanti di lingue romanze, germaniche e slave e che il suo utilizzo in un contesto multilingue rende “innaturale” la comunicazione."
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