Ricordo di Canuto, il super perito che parlava esperanto(Giulia Vitali, Gazzetta di Parma, 17 novembre 2010)Ricerca di libertà e democrazia linguistica. Ecco cosa sta alla base dell'esperanto, lingua artificiale sviluppata intorno alla seconda metà dell'800 con lo scopo di far dialogare i diversi popoli, cercando di creare tra di essi comprensione e pace. Fra i massimi studiosi e sostenitori dell'esperanto l'Università di Parma ha voluto ieri ricordare Giorgio Canuto, trentesimo rettore dell'ateneo (fra il 1950 e il 1956) con un convegno dal titolo "A 50 anni della scomparsa di Giorgio Canuto", all'interno del quale è stato consegnato il premio per la miglior tesi di laurea in "Interlinguistica ed esperantologia" intitolata proprio a Canuto.Durante i lavori che hanno avuto luogo nella mattinata di ieri nell'aula dei Cavalieri di via Università, hanno preso la parola il preside della facoltà di Lettere e filosofia Roberto Greci, il direttore del dipartimento di Filologia classica e mediovale Gilberto Biondi, Guido Michelini del dipartimento di Lingue e letterature straniere, Guglielmo Masotti, ordinario di Medicina legale dell'Università di Parma e il presidente del Rotary Club Parma Alessandro Mangia.Tutti hanno ricordato la rilevanza della figura di Giorgio Canuto, sia come accademico che come esperantista. Laureato in medicina e in giurisprudenza, Canuto è stato anche un valente medico legale, specializzato in autopsie e ricostruzioni di scene del crimine: in qualità di super perito prese parte alle indagini sul famoso "caso Montesi" del 1953.Ma è soprattutto per ricordare il suo impegno per la diffusione dell'esperanto che l'associazione "Giorgio Canuto", insieme alla Federazione esperantista italiana, ha voluto premiare ieri Pierfrancesco Naccarato, neo laureato di Bologna che ha discusso la tesi "l'esperanto: la storia, la comunità, le problematiche, la lingua", scelta dalla giuria composta da Fabrizio Pennacchietti dell'Università di Torino, Davide Astori, linguista dell'Università degli Studi di Parma e Paolo Valore della Statale di Milano, nonché direttore della rivista esperantista Inkoj. "La mia tesi di laurea – ha spiegato Pierfrancesco Naccarato – nasce da una curiosità personale per l'esperanto. Ho dovuto impararlo per poter studiare alcuni testi e mi sono reso conto di non essere l'unico giovane interessato. Su Internet infatti i corsi di esperanto sono molti."