Luoghi

Opificio delle pietre dure

A Firenze esiste, fin dal 1588, un Istituto, l’Opificio delle pietre dure, altamente specializzato nel restauro delle opere d’arte, 

it.wikipedia.org/wiki/Opificio_delle_pietre_dure

non solo (come sembrerebbe dal nome) delle pietre semipreziose, ma in generale di qualsiasi materiale: basti pensare che l’Opificio ebbe una parte importante nel restauro delle opere danneggiate dall’alluvione di Firenze del 1966.

Il “fiore all’occhiello” fu il restauro del Crocifisso di Cimabue (1240-1302) della Basilica di Santa Croce a Firenze, che sembrava irrimediabilmente compromesso.

it.wikipedia.org/wiki/Crocifisso_di_Santa_Croce 

Trascrivo, con traduzione in italiano, parte di un articolo mandato in onda il 2 dicembre 1979 dalla Radiotelevisione Itala-RAI (Radio Roma), nel quadro delle trasmissioni per l’estero in Esperanto.

Allego un francobollo della Repubblica di San Marino del 1967, con il Crocifisso.


(segue traduzione in italiano)

RADIO ROMA – ESPERANTO, 2.12.1979

Teksto de Del Pozzo, traduko de Antonio De Salvo

La “Opificio delle pietre dure” (Laboratorio pri Duraj Ŝtonoj) en Florenco estas ne nur pri centro por la prilaboro de oniksoj, agatoj kaj aliaj gemoj, sed ankaŭ elstara centro por restaŭrado de pentraĵoj, skulptaĵoj, mozaikoj kaj antikvaj objektoj.

En la restaŭra agado, empirismo jam cedis fronte al scienco kaj tekniko: ekzemple, nova tekniko por la restaŭrado de pentraĵoj ekspluatas la kolorselektadon, kiu estas ĉerpebla el la averaĝo de la koloroj ekzistantaj en la restaŭrota verko; ĉi tiun teknikon oni aplikis en la “rekunmetado” de la Krucumito de Cimabue, kies bildo estis 70% detruita.

(traduzione)

L’Opificio delle pietre dure a Firenze non è solo un centro per la lavorazione di onici, agate e altre gemme, ma anche un importante centro per il restauro di dipinti, sculture, mosaici ed oggetti antichi.

Nell’attività di restauro, l’empirismo ha ormai ceduto alla scienza e alla tecnica; ad esempio, una nuova tecnica per il restauro dei dipinti sfrutta la selezione del colore, che può essere ricavato dalla media dei colori esistenti nell’opera da restaurare; questa tecnica è stata applicata nella “ricomposizione” del Crocifisso di Cimabue, la cui immagine era distrutta al 70%.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *