Il 16 luglio è l’anniversario della nascita (nel 1886) dello scrittore francese Pierre Benoît (1886-1962),

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famoso soprattutto per due romanzi:

– Fort-de-France (1933), apprezzato per la descrizione dei paesaggi esotici della Martinica, ma non per la sua trama razzista (una recensione sostanzialmente critica è pubblicata in “Literatura Mondo” 1934-4, p. 80);

– “L’Atlantide” (1919), popolarissimo nella prima metà del Novecento, e tuttora fonte di ispirazione per romanzi e film (uno, addirittura di Walt Disney).

Il mito di Atlantide, un’isola leggendaria che sarebbe esistita un una località imprecisata oltre le Colonne d’Ercole, inghiottita in una notte da un cataclisma vulcanico, è citato per la prima volta nel IV secolo a.C., nei dialoghi “Timeo” e “Crizia” di Platone, il quale ne parla in modo metaforico, contrapponendo il modello di governo dell’Atene primitiva, simbolo di sobrietà e rigore, alla ricca e potente Atlantide, punita dagli dèì per la sua “hýbris” (tracotanza).

Tutte le ricerche effettuate per verificare l’esistenza di Atlantide (che risalirebbe a 9.600 anni prima di Platone) hanno dato esito negativo: probabilmente si trattò di una piccola isola dell’antico Mediterraneo (molto diverso da quello attuale), ingigantita nel ricordo della catastrofe.

Allego:

– la locandina del film di Georg Wihelm Pabst (1932) “Die Herrin von Atlantis”, nella versione francese “L’Atlantide”;

– la recensione del romanzo “Fort-de-France”, da Literatura Mondo” 1934-4, p. 80.