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Santa Croce in Gerusalemme

Il 14 settembre la Chiesa cattolica, quella ortodossa ed alcune altre confessioni cristiane celebrano il “ritrovamento” a Gerusalemme nel 327, da parte dell’Imperatrice Elena (madre di Costantino), della asserita “Vera Croce” su cui fu crocifisso Gesù Cristo: una reliquia andata in gran parte dispersa, di cui oggi esistono frammenti in molte chiese e località.
it.wikipedia.org/wiki/Esaltazione_della_Santa_Croce
La festa è chiamata in italiano, secondo una formula che ricalca il latino, “Invenzione della Croce” oppure “Esaltazione della Croce”: due espressioni che generano sgradevoli equivoci e commenti mordaci, a causa di due “falsi amici” linguistici:
– in latino, “inventio” significava “ritrovamento”; in italiano, invece, nel linguaggio corrente “invenzione” significa ideazione e realizzazione di qualcosa di nuovo (ad esempio, “invenzione della stampa”), oppure “creazione della fantasia” (ad esempio, “invenzione poetica”), ma anche “bugia, bufala” (oggi si direbbe all’inglese “fake news”);
– in latino, “exaltatio” (come si comprende dai componenti: ex-altatio) significava “innalzamento” (e, nel nostro caso, si riferisce al fatto che, durante il rito commemorativo, una croce viene innalzata, elevata); in italiano, invece, nel linguaggio corrente “esaltazione” significa magnificazione dei pregi, oppure fanatismo.
Allego un particolare degli affreschi di Piero della Francesca (1416-1492) con la “Leggenda della Vera Croce”, nella chiesa di san Francesco ad Arezzo.

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