Personaggi

Giacomo Leopardi

Il 14 giugno è l’anniversario della morte (nel 1837) di Giacomo Leopardi (1798-1837),
it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Leopardi
del quale ho già parlato più volte (ad esempio, il 29 giugno 2018, nell’anniversario della nascita),

Giacomo Leopardi


e del quale parlerò tante altre volte.
Oggi mi limito a trascrivere (in italiano, e nella traduzione in Esperanto) la sua poesia “A se stesso” (Al si mem).
Allego l’immagine della lapide che, in via Santa Teresa degli Scalzi a Napoli, così ricorda:
OSPITE DELLA CITTÀ DI NAPOLI
NEI QUATTRO ULTIMI ANNI DI SUA VITA
GIACOMO LEOPARDI
MORIVA IN QUESTA CASA
AI XIV GIUGNO MDCCCXXXVII


A SE STESSO

Or poserai per sempre,
stanco mio cor. Perì l’inganno estremo,
ch’eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
in noi di cari inganni,
non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
palpitasti. Non val cosa nessuna
i moti tuoi, né di sospiri è degna
la terra. Amaro e noia
la vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
T’acqueta omai. Dispera
l’ultima volta. Al gener nostro il fato
non donò che il morire. Omai disprezza
te, la natura, il brutto
poter che, ascoso, a comun danno impera,
e l’infinita vanità del tutto.

Giacomo Leopardi
°°°°°
AL SI MEM

Kvietos nun ĉiame
laca ĉi kor’. Pereis tromp’ ekstrema,
ĝin daŭra kredis mi ĝis mort’. Jam sentas
mi, ke pri l’ karaj trompoj
kaj pri l’ esper’ deziro ne plu tentas.
Ĉiam kvietu. Tro
vi pulsadis. Valoras jam nenion
via pulsad’, nek je suspiroj indas
la tero. Tedamaras
la viv’, cetero nulas; mondo kotas.
Kvietu jam, despera
por lasta foj’. Al homa spec’ la fato
transdonis nur la morton. Vin malŝatu
mem, la naturon, fion
de l’ povo, kiu mondas kaŝkonkera,
kaj l’ infinitan, vanan, kosman ĉion.

Giacomo Leopardi, trad. Nicolino Rossi
(“Kantoj” de Giacomo Leopardi, Rolando, Napoli 2012, p. 153)

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