Personaggi

Marcello Candia

Il 31 agosto è l’anniversario della morte (nel 1983) dell’imprenditore e missionario laico italiano Marcello Candia (1916-1983)

it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Candia

proclamato “venerabile” dalla Chiesa cattolica il 9 luglio 2014.

Dopo aver conseguito tre lauree (in chimica, farmacia e biologia), ed aver gestito per anni un’impresa di acido carbonico, nel 1961 vendette l’azienda e si trasferì in Brasile, dove costruì numerose opere: ospedali, lebbrosari, centri sociali e di accoglienza e scuole, per la gente povera e bisognosa, tutto donato alla “Fondazione Dottor Marcello Candia”.

Fu molto osteggiato (e non riuscì mai a superare completamente gli ostacoli) negli stessi ambienti religiosi, che non capivano la sua scelta e guardavano con diffidenza a questo “tipo originale”, che a loro giudizio aveva abbandonato una vita confortevole solo “per mettere in pace la propria coscienza”.

Ecco, invece, alcune sue espressioni tipiche: “Non sono io che ho dato qualcosa, ma loro, i poveri, che danno a me”; “Chi ha molto ricevuto dalla vita deve dare molto”.

Trascrivo, con traduzione in italiano, un articolo di Radio Roma – Esperanto del 4 luglio 1981, ed allego:

– la pagina 9 della rivista “Espero katolika” 2015-1;

– la busta primo giorno (FDC) di un francobollo messicano del 1978, con l’annullo speciale “La lepra es curable” (La lebbra è curabile).

In altra occasione parlerò di un’altra esperienza simile in Brazile, la comunità per bambini poveri di Alto Paraíso, Goiás, Fazenda-Escola Bona Espero (Buona Speranza)

it.wikipedia.org/wiki/Bona_Espero

dei coniugi Giuseppe Grattapaglia (italiano) e Ursula Sandkühler Grattapaglia (tedesca).


Segue traduzione in italiano

 

Radio Roma-Esperanto, 4.7.1981

VIVO POR LA LEPRULOJ

Teksto de Toth, traduko de Antonio De Salvo

 

Marcello Candia, doktoro pri kemio el Milano (Lombardio, Norda Italio), dediĉis siajn riĉaĵojn kaj sian vivon por elaĉeti el la malsano la leprulojn.

En intervjuo, donita okaze de la “Tutmonda Tago de Lepruloj”, Candia diris, ke lepro koncernas, hodiaŭ, ĉirkaŭ 20 milionojn da homoj en la tuta mondo, sed ne plu temas tiom pri medicina problemo, kiom pri la sinteno de la sanuloj fronte al la malsanuloj. Proksimume antaŭ 20 jaroj, D.ro Candia vendis siajn havaĵojn kaj translokiĝis al Brazilo; tie, ĉe la leprulejo de Marituba, li kreis komunaĵon de religiuloj-flegistoj, kiuj vivas kune kun la malsanuloj, dividante la suferojn kaj mildigante ilian solecon. Krome, li fondis hospitalon en Macapà, kaj organizis servon de hejma asistado al lepruloj.

Lepro estas disvastiĝinta precipe en la tropikaj zonoj kaj en tiuj ekvatoraj, kie ekzistas vastaj arbaregoj, kun loĝantaro dissemita en kabanoj. “Ĉiun posttagmezon – memorigis, siatempe, d.ro Candia – mi akompanis per ĵipo kuraciston, viziti la izolitajn kabanojn”. En Marituba, li devis antaŭ ĉio superi la ekmiron, poste la suspektemon de la lokaj aŭtoritatuloj. “Dum 4 jaroj la guberniestro ne rajtigis nin konstrui domon por la komunaĵo interne de la leprulejo. Ni estis liberaj eniri kaj eliri; sed ne estis same. Nia eniro kaj eliro donis al la lepruloj la impreson, ke ni ne vivas kun ili. Kiam, fine, oni rajtigis nin vivi kun la lepruloj, tio estis la plej aprezata afero por la lepruloj mem”.

 

°°°°°

 

Traduzione:

Radio Roma-Esperanto, 4.7.1981

UNA VITA PER I LEBBROSI

Testo di Toth

 

Marcello Candia, dottore in chimica di Milano (Lombardia, Italia settentrionale), ha dedicato i suoi averi e la sua vita al riscatto dei lebbrosi.

In un’intevista rilasciata in occasione della Giornata Mondiale dei Lebbrosi”, Candia disse che la lebbra riguarda, oggi, circa 20 milioni di persone in tutto il mondo, ma ormai non si tratta più di un problema sanitario, ma dell’atteggiamento dei sani rispetto ai malati. All’incica 20 anni fa, il Dottor Candia vendette i suoi beni e si trasferì in Brasile; là, nel lebbrosario di Marituba, creò una comunità di religiosi infermieri, che vivono con i malati, condividendone le sofferenze e mitigando la loro solitudine. Inoltre, fondò un ospedale a Macapà, ed organizzò un servizio di assistenza domiciliare ai lebbrosi.

La lebbra è diffusa soprattutto nelle zone tropicali e in quelle equatoriali, dove ci sono grandi foreste, con la popolazione sparsa in capanne. Ogni pomeriggio –ricordava, a suo tempo, il dott. Candia accompagnavo in jeep un medico a visitare le capanne isolate”. A Marituba, dovette anche superare la meraviglia, poi la diffidenza delle locali autorità. Per 4 anni il governatore non ci autorizzò a costruire un casa per la comunità all’interno del lebbrosario. Eravamo liberi di entrare ed uscire; ma non era la stessa cosa. La nostra entrata e uscita dava ai lebbrosi l’impressione che non vivevamo con loro. Quando, alla fine, fummo autorizzati a vivere con i lebbrosi, questa fu la cosa più apprezzata dai lebbrosi stessi”.

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