Personaggi

Giorgio Vasari

Il 27 giugno è l’anniversario della morte (nel 1574) del pittore, architetto e storico dell’arte italiano (toscano) Giorgio Vasari (1511-1574)

it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Vasari

noto soprattutto per:

– il trattato “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori” (spesso citato semplicemente come “Le vite”), insieme di biografie di artisti famosi

it.wikipedia.org/wiki/Le_vite_de%27_pi%C3%B9_eccellenti_pittori,_scultori_e_architettori

– il complesso degli edifici fiorentini adibiti ad Uffici pubblici, e per questo chiamati (in italiano arcaico) “Uffizi”, oggi sede di una delle più importanti Pinacoteche del mondo

it.wikipedia.org/wiki/Galleria_degli_Uffizi

– gli affreschi e i cassettoni del soffitto nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze

it.wikipedia.org/wiki/Salone_dei_Cinquecento

Da qualche tempo, Vasari è protagonista di una specie di “caccia al tesoro”; vediamo perché.

In soli sette mesi (luglio 1495-febbraio 1496), nel Palazzo Vecchio di Firenze (all’epoca, chiamato “Palazzo di piazza”) fu costruito un enorme salone (attualmente, dopo i successivi ampliamenti operati da Vasari, è lungo 54 metri, largo 23 e alto 18), per ospitare il “Maggior Consiglio” o “Consiglio dei Cinquecento”, istituito da Girolamo Savonarola

it.wikipedia.org/wiki/Girolamo_Savonarola

(del quale parlerò in altra occasione)

affinché il potere non fosse più accentrato nelle mani di poche persone (come era avvenuto con la famiglia Medici), ma fosse “spalmato” sulla popolazione.

Savonarola fu giustiziato come eretico il 23 maggio 1498; l’istituzione da lui creata continuò ad esistere, ma vi fu un importante cambiamento nel Salone, concepito inizialmente in forme rigorosamente semplici (secondo lo stile di Savonarola): si decise, infatti, di decorare le pareti con due grandi affreschi (17×7 metri), affidando l’incarico a Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti, cioè il meglio che offriva il mercato.

Nessuno dei due affreschi, però, venne ad esistenza: Leonardo, nel dipingere la “Battaglia di Anghiari”, al solito volle sperimentare una particolare tecnica di pittura (“encausto”), con risultati disastrosi, perché i fuochi accesi per fissare i colori fecero colare la pece dal muro, rovinando irrimediabilmente l’opera soltanto abbozzata (tanto che Leonardo fu costretto a restituire il compenso ricevuto); e Michelangelo, che avrebbe dovuto dipingere la “Battaglia di Cascina”,  non andò oltre la predisposizione di cartoni preparatori, perché fu chiamato a Roma per realizzare la monumentale tomba di Papa Giulio II, con il famoso “Mosè”

www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2018/05/26/mose-di-michelangelo/

Con il ritorno al potere (1534) dei Medici, il Salone divenne salone di rappresentanza del Duca (poi Granduca) Cosimo I; fu innalzato di 7 metri, e le pareti furono affrescate da Vasari.

A questo punto si inserisce la “caccia al tesoro”: che fine ha fatto l’affresco (sia pure rovinato) di Leonardo? È stato distrutto, oppure è stato soltanto ricoperto da quello di Vasari?

Negli ultimi decenni, sono state sperimentate costosissime tecniche di avanguardia per cercare di “vedere” sotto l’affresco di Vasari, ma finora senza risultati concreti (si era pensato perfino ad uno scanner a scansione atomica per vedere il retro del muro, ma si rinunciò per il costo troppo alto). Fu praticato un piccolo foro, e si vide che sotto l’affresco di Vasari c’è effettivamente del pigmento cinquecentesco; ma non si può dire con certezza che si tratti proprio dell’affresco di Leonardo. Fortunatamente per l’opera di Vasari, non è stata accolta la proposta di staccare l’affresco (certo) di Vasari alla ricerca di un affresco (ipotetico) di Leonardo, del resto di mediocre qualità.

Adesso, però, la questione è tornata di attualità, per due motivi:

– si è scoperto che nell’affresco di Vasari (“La battaglia di Marciano della Chiana”) un personaggio tiene in mano, senza un comprensibile motivo, una bandierina verde con la scritta “Cerca trova”, che secondo alcuni sarebbe un furbesco ammiccamento di Vasari, il quale in questo modo avrebbe voluto dare una indicazione ai posteri;

– il recente libro di Dan Brown “Inferno”, e il relativo film

it.wikipedia.org/wiki/Inferno_(Dan_Brown)

sono ambientati nel “Salone dei Cinquecento” di Palazzo Vecchio, proprio con riferimento a quella enigmatica espressione “Cerca trova”.

Trascrivo (con la traduzione in italiano) un articolo di Radio Roma-Esperanto dell’11 dicembre 1977, ed allego:

– un francobollo italiano del 1961 per il primo centenario dell’Unità d’Italia, con l’immagine del Palazzo Vecchio (negli anni 1865-1871, in cui Firenze fu capitale d’Italia, il Salone dei Cinquecento ospitò la Camera dei Deputati);

– il particolare dell’affresco di Vasari con l’enigmatica scritta “Cerca trova”.


RADIO ROMA – ESPERANTO, 1.12.1977

PERDITA FRESKO EBLE RETROVITA

Teksto de Elisabetta Radi, traduko de Antonio De Salvo

 

La italaj kaj usonaj sciencistoj ne havas dubojn: la “Batalo en Anghiari”, la granda fresko, per kiu Leonardo da Vinci memorigis la venkon de florencanoj kontraŭ familio Visconti (1440-a), estas kaŝita malantaŭ la granda pentraĵo, per kiu Giorgio Vasari pli poste kovris parton el unu el la vandoj de la Salono “de l’ Granda Konsilio” en la “Malnova Palaco”. Per modernega tekniko, kaj utiligante ultrasonojn kaj infraruĝajn radiojn, la spertuloj atingis rezulton, kiun ili taksas esence pozitiva, kaj nun ili planas fari malgrandan truon en la pentraĵo de Vasari, por analizi la prenotan specimenon. Poste la florencaj aŭtoritatuloj, kaj precipe la tiucele starigita komisiono, decidos, ĉu plene realigi la projekton.

Armand Hammer, kiu prenis sur sin la elspezojn kune kun la “Fondaĵo Kress” kaj kun la “Smithsonian Institution”, estas preta meti je dispono aliajn sumojn, se la Art-oficejo donos la permeson ekvidi, kio efektive troviĝas malantaŭ la pentraĵo de Vasari. Por tion fari, oni devos forpreni, per taŭgaj teknikoj, tiun pentraĵon.

Leonardo plenumis sian freskon komence de 1500-a, kiam en Florenco estis Respubliko; sed kiam familio Medici reakiris la regadon, la fresko mistere malaperis. Pri tio ekzistas du versioj: laŭ la unua, la fresko estis forviŝita de l’ tempo, pro la aparta tekniko utiligita de Leonardo; laŭ la alia, ĝi estis kovrita per alia fresko.

 

(traduzione)

UN AFFRESCO PERDUTO FORSE RITROVATO

Testo di Elisabetta Radi

 

Gli scienziati italiani e statunitensi non hanno dubbi: la “Battaglia di Anghiari”, il grande affresco con il quale Leonardo da Vinci ricordò la vittoria dei fiorentini contro la famiglia Visconti (1440), è nascosto dietro il grande dipinto con il quale Giorgio Vasari poi coprì parte di una parete del “Salone del Maggior Consiglio in Palazzo Vecchio. Mediante una tecnica modernissima, e utilizzando ultrasuoni e raggi infrarossi, gli esperti hanno conseguito un risultato che ritengono essenzialmente positivo, ed ora hanno in programma di praticare un piccolo foro nel dipinto di Vasari, per analizzare il campione da prelevare. Poi le autorità fiorentine, e soprattutto una commissione appositamente istituita, decideranno se portare a compimento il progetto.

Armand Hammer, che si è assunto la spesa insieme con la “Fondazione Kress” e e con la “Smithsonian Institution”, è pronto a mettere a disposizione altre somme, se la Soprintendenza darà il permesso di vedere che cosa c’è effettivamente dietro il dipinto di Vasari. Per farlo, bisognerà staccare, con tecniche adatte, quel dipinto.

Leonardo ha compiuto quell’affresco all’inizio del 1500, quando a Firenze c’era la Repubblica; ma quando la famiglia Medici tornò al potere, quell’affresco misteriosamente scomparve. Su questo fatto esistono due versioni: secondo la prima, l’affresco fu cancellato dal tempo, per la particolare tecnica utilizzata da Leonardo; secondo l’altra, fu ricoperto da un altro affresco.

Un pensiero su “Giorgio Vasari

  1. Sarebbe bellissimo poter vedere l’ante e il post….. immaginate se fosse possibile farlo senza creare alcun danno? Beati i posteri !!!!!!

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