Personaggi

Ottorino Respighi

​Il 18 aprile è l’anniversario della morte (nel 1936) del compositore italiano (bolognese) Ottorino Respighi (1879-1936)
it.wikipedia.org/wiki/Ottorino_Respighi
eo.wikipedia.org/wiki/Ottorino_Respighi
​famoso soprattutto per la cosiddetta “Trilogia romana”, composta dai poemi sinfonici “Le fontane di Roma” (1916),

“I pini di Roma” (1924)

e “Feste romane” (1928)

​Trascrivo (con traduzione in italiano) l’inizio di un articolo di Radio Roma-Esperanto del periodo 1936-1942, dedicato all’inverno a Roma, con riferimento alle Fontane ed ai Pini di Roma di Ottorino Respighi.
Allego:
​- una cartolina maximum formata con il francobollo italiano del 1979 per il centenario della nascita di Ottorino Respighi;
– il francobollo francese del 2002 per la Fontana di Trevi

La Fontana di Trevi


​- un’immagine della via Appia Antica, una delle più romantiche di Roma, con i suoi pini secolari.


RADIO ROMA – ESPERANTO (1936-1942)
VINTRO EN ROMO

Granda muzikverkisto, Ottorino Respighi, kantis en simfoniaj poemoj, kie la plej delikata moderneco de la formoj kuniĝas kun la plej pura itala melodio, la pinojn de Romo, la fontanojn de Romo, nome tion, kio, el Romo, tuj stampiĝas en nia memoro, tion, kio senpere trafas niajn okulojn. La intensa verdo de la pinoj, meze de la majesteco de la antikvaj marmoroj, kiuj malfermiĝas kvazaŭ grandegaj ventumiloj en la senkompara lazuro de la ĉielo, tiu fluado kaj susuro kaj kantado de akvoj ĉe la sennombraj fontanoj, metas en la imperian urbon notojn tiel vivajn de koloroj kaj de sonoj, ke la vojaĝanto estas tuj kaptata, kvazaŭ de io, kion li neniam plu povas retrovi en iu ajn parto de la mondo.
Romo estas ĉiam bela. Vintre ĝi estas eĉ pli bela. Paroli pri la lazuro de Romo dum tago de printempo aŭ de somero estas diri ion, kio ne havas grandan signifon; tiu lazuro tiel lazura estas komuna dum tiuj sezonoj al preskaŭ ĉiuj regionoj de Italujo.
Sed la lazuro de la ĉielo de Romo vintra estas unu el tiuj aĵoj kiuj vere superas ĉiun ajn fantazion. Neniu povas per sia imagemo prezenti al si lazuron tiel intensan, tiel profundan, tiel fortan. Estas necese ĝin vidi.

(traduzione)
L’INVERNO A ROMA

Un grande compositore, Ottorino Respighi, ha cantato in poemi sinfonici, nei quali la più delicata modernità delle forme si unisce alla più pura melodia italiana, i pini di Roma, le fontane di Roma, cioè quello che di Roma si imprime subito nella memoria, quello che colpisce immediatamente i nostri occhi. Il verde intenso dei pini, in mezzo alla maestosità dei marmi antichi, che si aprono come enormi ventagli sull’azzurro incomparabile del cielo, quel flusso e sussurro e canto delle acque delle innumerevoli fontane, mettono nella città imperiale note così vive di colori e di suoni, che il viaggiatore è subito catturato, come da qualcosa che non potrà mai ritrovare in nessuna altra parte del mondo.
Roma è sempre bella. In inverno è ancora più bella. Parlare dell’azzurro di Roma in una giornata di primavera o di estate è dire qualcosa che non ha un grande significato; quell’azzurro così azzurro è comune in tutte le stagioni a quasi tutte le regioni d’Italia.
Ma l’azzurro del cielo di Roma in inverno è una di quelle cose che veramente superano qualunque fantasia. Nessuno con la sua immaginazione può figurarsi un azzurro così intenso, così profondo, così forte. Bisogna vederlo.

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