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Marcia su Roma

È noto che il 28 ottobre 1922 ebbe luogo la cosiddetta “Marcia su Roma”, che consentì a Benito Mussolini di assumere il potere.
Come ricorda Carlo Sarandrea nel suo studio “Origini del movimento esperantista a Roma (1905-1935)”, p.39, mentre le squadre fasciste entravano a Roma da Porta Flaminia (detta anche “Porta del Popolo”), in un’altra parte della città (presso Porta Pia) un pioniere dell’Esperanto, il Rag. Ermanno Filippi (il quale, in quanto fascista romano, non aveva motivo di marciare alla volta di Roma), iniziava un corso presso la Direzione Generale delle Ferrovie italiane dello Stato:
>Il rag. Filippi intanto svolgeva la propria intensa attività pro Esperanto presso la Direzione Generale delle Ferrovie (primo corso dal 28 ottobre 1922) in un salone della sede di Villa Patrizi) (“L’Esperanto”, novembre 1922, pag. 231).
​Negli anni successivi, il movimento esperantista italiano ufficiale – non senza contrasti e riserve – si adeguò al nuovo corso politico. Ecco, ad esempio, un telegramma inviato dal Congresso Nazionale della FEI di Napoli (1927):
>«S.E. Mussolini, Roma – Nel nome e nel segno di Roma, cui E.V. seppe con provvida mano tracciare nuovo trionfale cammino, XII C.N.E. apre Napoli suoi lavori, riconfermando Duce mirabile Italia Fascista sua illimitata assoluta devozione. – Alalà».
(“Itala Esperanta Revuo” 1927-10-11, oktobro-novembro 1927, V)
Allego:
– un’immagine dell’ingresso a Roma dei fascisti il 28 ottobre 1922;
– la prima pagina de “L’Esperanto” 1933-15 (31 ottobre 1933), con la commemorazione dell’evento.

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