Personaggi

Claudio Achillini

Il 18 settembre ricorre la nascita (nel 1574) del giurista e poeta bolognese Claudio Achillini (1574-1640)
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​esponente del movimento ispirato allo stile di Giambattista Marino (di cui parlerò in altra occasione), ricco di ampollose metafore ed assurdi accostamenti.
​Della sua attività giuridica e poetica, all’epoca altamente celebrata, rimane soltanto il ricordo di un singolare sonetto, scritto in onore del Re di Francia Luigi XIII, che trascrivo in italiano e nella versione in Esperanto di Giordano Azzi (dalla Itala Antologio – Antologia italiana, pagg. 211-212, acquistabile presso feilibri@esperanto.it
​Una curiosità: ne “I Promessi Sposi”, cap. 28°, Alessandro Manzoni cita ironicamente l’inizio del sonetto:
Don Gonzalo, parendogli anche d’uscirne con poco, aveva levato l’assedio da Casale, dov’era subito entrato un corpo di Francesi, a rinforzar la guarnigione.
Fu in questa occasione che l’Achillini scrisse al re Luigi quel suo famoso sonetto:
Sudate, o fochi, a preparar metalli.​
Allego:
– un ritratto del Re di Francia Luigi XIII, elaborato da un francobollo di Ajman;
– la copertina dell’edizione in Esperanto de “I Promessi Sposi”.


A LUIGI XIII, DOPO LA CONQUISTA
DELLA ROCCA DI LA ROCHELLE
E LA LIBERAZIONE DI CASALE

Sudate, o fochi, a preparar metalli,
e voi, ferri vitali, itene pronti,
ite di Paro a sviscerare i monti
per innalzar colossi al Re de’ Galli.

Vinse l’invitta rocca e de’ vassalli
spezzò gli orgogli a le rubelle fronti,
e machinando inusitati ponti
diè fuga ai mari e gli converse in valli.

Volò quindi in su l’Alpi e il ferro strinse,
e con mano d’Astrea gli alti litigi,
temuto solo e non veduto, estinse.

Ceda le palme pur Roma a Parigi:
ché se Cesare venne e vide e vinse,
venne, vinse e non vide il gran Luigi.

Claudio Achillini

AL LUIZO LA XIII-A, POST LA KONKERO
DE LA ROCHELLE-FORTIKAĴO
KAJ LA LIBERIGO DE CASALE

Ŝvitu, vi fajroj, pretigu metalojn
kaj vi boriloj iru tuj kun prompto,
iru por sondi en la Paro-Montoj,
por kolosa starig’ al reĝ’ de l’ Galloj.

Fortikaĵon li venkis, de l’ vasaloj
orgojlon rompis kaj ribelan fronton:
utiligante nekonatan ponton
forigis marojn li kaj kreis valojn.

Al Alpoj flugis li, armilon svingis:
per man’ Astrea la kverelan krizon
li nur timita, ne vidita, estingis.

Cedu la palmon Romo al Parizo,
ĉar se Cezaro venis vidis venkis –
venis venkis ne vidis grand-Luizo.

Claudio Achillini, trad. Giordano Azzi
(el “Itala Antologio”, 1987, p. 211-212)

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