Il 23 luglio è l’anniversario della nascita (nel 1946) del cantautore italiano (napoletano) Edoardo Bennato,
it.wikipedia.org/wiki/Edoardo_Bennato
del quale ho già parlato il 23 luglio 2018.
www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2018/07/23/eduardo-bennato/
Tutt’altro che sprovveduto (è laureato in architettura, ed i suoi testi sono studiati nelle scuole italiane), scrive testi dissacranti (senza, peraltro, mai scadere nella volgarità), che in modo ironico prendono di mira il potere, l’arroganza, l’ipocrisia e il conformismo, la compressione dell’istinto di libertà che è in ciascuno di noi, l’ambiguità di quei benestanti che fanno la rivoluzione mantenendo però i loro privilegi, l’atteggiamento truffaldino di chi fa mirabolanti promesse, il “mammismo”.
Quasi per “giustificarsi”, scrive allora una canzone apparentemente scherzosa e “qualunquista” (“Sono solo canzonette”), che invece ha un profondo significato: dire le cose come stanno, facendo finta di scherzare.
Trascrivo, in italiano e nella traduzione in Esperanto, il esto di quella canzone, avvertendo che è del 1980, e quindi non si riferisce a persone ed avvenimenti attuali.
Allego un ritratto del cantautore.
SONO SOLO CANZONETTE
Edoardo Bennato
www.youtube.com/watch?v=JBS48R2i6Pw
Mi ricordo che anni fa
di sfuggita dentro un bar
ho sentito un juke-box che suonava
e nei sogni di bambino
la chitarra era una spada
e chi non ci credeva era un pirata.
E la voglia di cantare
e la voglia di volare
forse mi è venuta proprio allora
forse è stata una pazzia
però è l’unica maniera di dire sempre quello
che mi va.
Non potrò mai diventare
direttore generale
delle poste e delle ferrovie
non potrò mai far carriera
nel giornale della sera
anche perché finirei in galera.
Mai nessuno mi darà
il suo voto per parlare
o per decidere del suo futuro
nella mia categoria
tutta gente poco seria
di cui non ci si può fidare.
Guarda invece che scienziati,
che dottori, che avvocati,
che folla di ministri e deputati.
Pensa che in questo momento
proprio mentre io sto cantando
stanno seriamente lavorando.
Per i dubbi e le domande
che ti assillano la mente
va’ da loro e non ti preoccupare
sono a tua disposizione
e sempre, senza esitazione
loro ti risponderanno.
Io di risposte non ne ho.
Io faccio solo rock’n roll.
Se ti conviene bene
io più di tanto non posso fare.
Gli impresari di partito
mi hanno fatto un altro invito
e hanno detto che finisce male
se non vado pure io
al raduno generale
della grande festa nazionale.
Hanno detto che non posso
rifiutarmi proprio adesso
che anche a loro devo il mio successo,
che son pazzo ed incosciente
sono un irriconoscente,
un sovversivo, un mezzo criminale.
Ma che ci volete fare
non vi sembrerò normale
ma è l’istinto che mi fa volare.
Non c’è gioco né finzione
perché l’unica illusione
è quella della realtà, della ragione.
Però a quelli in malafede
sempre a caccia delle streghe
dico: no. Non è una cosa seria.
E così è se vi pare
ma lasciatemi sfogare
non mettetemi alle strette
o con quanto fiato ho in gola
vi urlerò: non c’è paura.
Ma che politica, che cultura,
sono solo canzonette.
°°°°°
ILI ESTAS NUR KANTAĴOJ
Trad. Giuseppe Castelli
www.cinquantini.it/esperant/kantoj/bennato.html#ILI%20ESTAS%20NUR%20KANTAJXOJ
Mi memoras bone, ke
antaŭ jaroj en trinkej’
iel ekaŭdiĝis la diskilo:
en la rev’ de eta knabo
la gitaro estis glavo
kaj ĉiu malkredant’ estis fiulo…
Eble tiu ĉi kantemo,
eble tiu ĉi flugemo
min atingis ĝuste tiun fojon;
estis frenezaĵo, eble,
aŭ nur estis la kapablo
paroli ĉiam laŭ la propra plaĉ’.
Mi ne estos prezidanto,
nek la ĉefa direktanto
de l’ fervojoj aŭ de la poŝtejo;
mi ne havos karieron
en ĵurnalo de l’ vespero,
ĉar mi tuj portiĝus al karcero!
Mi neniam elektiĝos
por parolo, reprezento
aŭ decido pri la estonteco:
inter miaj samklasanoj
estas nur malfidinduloj,
malseriozaj estas ili!
Vidu, male: sciencistoj,
advokatoj, kuracistoj,
amas’ da deputitoj kaj ministroj!
Pensu, ĝuste ĉi-momente,
dum mi stultumadas kante,
ili seriozas laborante…
Kaj pri ĉiu dub’ aŭ penso
vin ĝenanta en la menso,
petu ilin kaj ne plu zorgadu!
Ili servos vin kun preto,
sen problem’ kaj sen hezito,
ili tuj al vi respondos;
ĉe mi, ne pretas la respond’,
mi fakas nur pri rokenrol’…
Se por vi bonas, bonas;
mi pli ol tiom ne povas fari!
Volis min impresario
laboranta por partio
kaj minacis: ” Al vi ne prosperos
se ne estos vi kantisto
en ĉi tiu gasto-listo
de la grandioza landa festo!”.
Diris li “Do, ne frenezu!
Bone pensu, ne rifuzu!
Ankaŭ dank’ al ni vi estas fama…”,
diris kun mieno drama
ke mi estas maldankema,
ribelulo kaj duonkrimul’!
Sed ĉu eblas ion fari?
Ne sukcesas mi normali,
ĉar instinkto igas min flugadi;
nek ludado nek fikcio,
ĉar la sola iluzio
troviĝas en la real’, en la racio…
Sed al uloj hipokritaj,
sorĉistin-ĉas-fanatikaj,
diras mi: “Ne estas serioze?!”
Tiel estas se vi volas,
sed min lasu kontentiĝi:
ne min ĝenu per ĉantaĝoj,
aŭ per ĉiom da spiraĵo
mi kriados: “Sed kia timo?
Ĉu politiko, ĉu kulturumo?
Ili estas nur kantaĵoj,
ne min ĝenu per ĉantaĝoj,
ili… ili… ili estas nur kantaĵoj!”…