Oggetti

Informatica

Il penoso “distanziamento sociale”,che stiamo sperimentando, sarebbe stato molto più intollerabile appena qualche decennio fa, quando non c’erano le attuali possibilità di collegamento virtuale.

Trascrivo, con traduzione in italiano, un articolo mandato in onda il 4 aprile 1976 dalla Radiotelevisione Italiana-RAI (Radio Roma-Esperanto), nel quadro delle trasmissioni per l’estero: all’epoca, l’argomento era talmente avveniristico, che per tradurre dovetti “inventare” il termine in Esperanto corrispondente a ”informatica”, un concetto a quel tempo ancora talmente nuovo che perfino in italiano si usavano piuttosto perifrasi descrittive, ad esempio “scienza e tecnologia dell’informazione”; e anche “telematica” era un insolito neologismo.

Le ipotesi fatte in quell’articolo si sono avverate, con un’ampiezza impensabile. Per dare un’idea della “rivoluzione tecnologica” che c’è stata, allego la fattura (del 12 ottobre 1984) del mio primo pionieristico computer, un APPLE //E: da notare non solo il costo complessivo della fornitura (lire 4.218.500, il cui potere di acquisto equivarrebbe oggi a 5.854 euro), ma soprattutto il fatto che spesi ben 480.000 lire (pari a 687 euro quanto a potere di acquisto di oggi) per un pacco di carta e 50 dischetti da 100 K ciascuno (i famosi “floppy”), i quali complessivamente sviluppavano… 5 Mega (il “peso” medio attuale di una semplice foto digitale a colori)!


(segue traduzione in italiano)

RADIO ROMA – ESPERANTO, 4.4.1976

INFORMADIKO KAJ ELEKTRONIKO

Teksto de Enzo Marino, traduko de Antonio De Salvo

 

Multaj resumas la eksterordinaran progreson de la lastaj 20 jaroj per tri teknikaj vortoj: elektroniko, informadiko, telekomunikoj. Al ĉi tiuj terminoj oni ofte atribuas preskaŭ magian signifon, sed konkrete ili indikas rigoran tuton de sciencaj fakoj kaj teknologiaj aplikoj, kiuj jam koncernas kaj influas ĉiujn modernajn homajn agadojn. Elektroniko, per siaj komplikaj cirkvitoj, per siaj instalaĵoj, per siaj sistemoj, liveras al ni aron da mirindaj instrumentoj, inter kiuj komputilo; sed informadiko kaj scienco de telekomunikado faris la reston, instruante al ni la manieron ekspluati plej bone tiujn eblecojn proponatajn de la elektronika teknologio.

La ŝancoj de elektroniko certe ne estis imageblaj flanke de la kreintoj de multaj elektronaj aparatoj. La elpensinto de la unua komputilo, John Adam Presper Eckert, tute ne supozis, ke la aparatoj de li projektitaj utilos por prilabori, surloke kaj je distanco, la informojn pri la efiko de kuracilo en la homa korpo, aŭ la verdiktojn kaj la juraj reguloj de tuta Lando, aŭ la donitaĵojn de biblioteko aŭ de granda entrepreno; nek estis eble antaŭvidi, tiutempe, ke per komputiloj oni povos selekti milojn da telefonadoj, aŭtelevidajn kanalojn kaj teleksajn komunikojn en la spaco. Eckert opiniis, ke maksimume komputilo povas utili por difinitaj kalkuloj dum sciencaj esploroj. Hodiaŭ, male, la problemo de komputiloj ne koncernas la demandon, kion komputilo kapablas fari, sed kion la homo kapablas instrui al ĝi. La karakterizo de ĉi tiuj aparatoj estas, ke ili enmetas en sian memoron ĉion, kion oni instruas al ili, ke ili funkcias logike, prilaboras la donitaĵojn je luma rapido, liveras la rezultojn en la formo kaj en la tempo dezirataj: per paperaj strioj rapide tajpataj de presaparatoj, per tipoj kaj grafikaĵoj aperantaj sur televida ekrano, per telekomandoj kaj subsistemoj kaj aliaj specialaj instrumentoj.

Informadiko estas scienco kaj teknologio samtempe, kiu, baziĝante sur diversaj fakoj, pristudas kaj disvolvas la prilaboradon, la utiligon kaj transsendon de la donitaĵoj. La spertuloj jam antaŭvidas, en baldaŭa estonto, la eblecon de kuracista konsultado en sia hejmo, per tuja pritakso de elektrokardiogramo fare de elstaraj kuracistoj, kiuj tiel ne devos moviĝi por esti ĉe la malsanulo. Similajn eksperimentojn oni jam faris, kaj sukcese. Oni ankaŭ planas politikajn aŭ sciencajn kongresojn, dum kiuj ĉiu povos paroli, aŭskulti, konatiĝi kun la aliaj partoprenantoj, nelasante sian hejmon. La morgaŭa homo havos, konklude, pligrandajn ŝancojn de komunikado, almenaŭ el teknika vidpunkto.

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(traduzione)

 

RADIO ROMA – ESPERANTO, 4.4.1976

Enzo Marino: INFORMATICA ED ELETTRONICA

 

Molti riassumono lo straordinario progresso degli ultimi 20 anni in tre parole: elettronica, informatica, telecomunicazioni. A questi termini si dà spesso un significato quasi magico, ma in concreto indicano un rigoroso insieme di discipline scientifiche e applicazioni pratiche, che ormai riguardano e influiscono tutte le moderne attività umane. L’elettronica, con i suoi complicati circuiti, con i suoi impianti, con i suoi sistemi, ci fornisce un insieme di strumenti meravigliosi, tra cui il computer; ma l’informatica e la scienza della telecomunicazione hanno fatto il resto, insegnandoci il modo di sfruttare al meglio quelle possibilità offerte dalla tecnologia elettronica.

Le possibilità dell’elettronica certo non erano immaginabii da parte dei creatori di molti dispositivi elettronici. L’inventore del primo computer, John Adam PresperEckert, non supponeva affatto che i dispositivi da lui progettati sarebbero serviti ad elaborare, sul posto e a distanza, le informazioni sull’effetto di un farmaco sul corpo umano, o le sentenze e le norme giuridiche di un intero Paese, o i dati di una biblioteca o di una grande impresa, né si poteva prevedere, a quel tempo, che mediante un computer si potessero selezionare migliaia di telefonate, o canali televisivi  e telex nello spazio. Eckert pensava che, al massimo, il computer potesse servire per determinati calcoli nel corso di ricerche scientifiche. Oggi, invece, il problema dei computer non riguarda la questione di che cosa il computer sia in grado di fare, ma di che cosa l’uomo sia capace di insegnargli. La caratteristica di questi dispositivi è che immettono nella propria memoria tutto ciò che si insegna loro, lavorano logicamente, elaborano i dati alla velocità della luce, forniscono i risultati nella forma e nel tempo desiderati: mediante moduli continui rapidamente scritti da stampanti, con caratteri e grafismi che appaiono su uno schermo televisivo, con telecomandi e sottosistemi ed altri strumenti speciali.

L’informatica è al tempo stesso una scienza e una tecnologia, che, basandosi su diverse discipline, studia e sviluppa l’elaborazione, l’utilizzo e la trasmissione dei datì. Gli esperti già prevedono, in un prossimo futuro, la possibilità di un consulto medico stando a casa, con l’immediata valutazione di un elettrocardiogramma da parte di eminenti medici, che così non dovranno spostarsi per andare dal malato. Esperimenti del genere sono stati già fatti, e con successo. Si progettano anche congressi politici o scientifici, durante i quali ognuno potrà parlare, ascoltare, fare conoscenza degli altri partecipanti, senza lasciare la propria abitazione. L’uomo di domani, in conclusione, avrà più possibilità di comunicazione, almeno dal punto di vista tecnico.

 

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