Personaggi

Arturo Graf

Il 19 gennaio è l’anniversario della nascita (nel 1848) del poeta, scrittore, professore universitario e critico letterario di lingua italiana Arturo Graf (1848-1913)

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nato ad Atene da padre tedesco e madre italiana, e vissuto fino a 15 anni in Grecia, a Trieste e in Romania; laureato in giurisprudenza a Napoli, fu professore di “Letteratura italiana” e di “Letteratura romanza” all’Università di Roma, e per oltre trent’anni di “Letteratura neolatina” e “Letteratura italiana” presso quella di Torino (come ricorda, “con riconoscente affetto”, la lapide posta sulla sua tomba, nel cimitero monumentale di Torino, dal Municipio di quella città).

Arturo Graf è conosciuto soprattutto per la sua attività di critico letterario e studioso delle tradizioni popolari; a suo tempo ebbe anche una certa notorietà come poeta, per (o malgrado, a seconda dei punti di vista) le sue cupe meditazioni sulla morte e sul male del mondo, con la raffigurazione di paesaggi solitari e tetri.

Tre sue poesie sono state tradotte in Esperanto:

– “Il canto del cigno” (La kanto de l’ cigno), trad. Lali Blond (Lajos Tárkony/ Ludwig Totsche), “Literatura Mondo” 1937-2, p. 44;

– “La campana” (Ploro de sonorilo), trad. Luigi Minnaja, “Itala Antologio”, COEDES/ FEI, Milano 1987, p. 438;

– “Tramonto” (Sunsubiro), trad. Luigi Minnaja, manoscritto.

Trascrivo, in italiano e nella traduzione in Esperanto, la poesia “Tramonto” (Sunsubiro), ed allego un ritratto dell’autore.


TRAMONTO

Muore il giorno; la muta aria non alita,

l’orizzonte s’annuvola e si perde;

brune sul cielo si disegnan l’arbori,

s’addensan l’ombre sull’immenso verde.

Freddo è il mio core; intorno a me s’abbujano

le minacce del mondo e della sorte;

di rimembranze il mio pensier rigurgita;

trista è l’anima mia sino alla morte.

Arturo Graf

°°°°°

SUNSUBIRO

Mortas la tag’: l’ aero mute haltas,

nubiĝas horizonto ĝis disperdo;

brune la arboj la ĉielon tranĉas,

densiĝas l’ ombroj sur senfina verdo.

Fridas kor’ mia; ĉirkaŭ mi mallumas

la minacoj de l’ mondo kaj de l’ sorto;

la penson rememoroj jam saturas;

tristas animo mia ĝis la morto.

Arturo Graf, trad. Luigi Minnaja

(el manuskripto)

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