Personaggi

Józef Klemens Piłsudski

Il 5 dicembre è l’anniversario della nascita (nel 1867) del patriota, politico e militare polacco Józef Klemens Piłsudski (1867-1935), conosciuto come Maresciallo Piłsudski,

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considerato in Polonia eroe nazionale, per l’attività rivoluzionaria antirussa in epoca zarista, per il rifiuto di prestare giuramento agli Imperi centrali (quando nel 1916 questi proclamarono l’indipendenza del Regno di Polonia come Stato fantoccio in funzione antirussa), per il conseguimento della piena indipendenza della Polonia, e soprattutto per la vittoriosa guerra contro l’Armata rossa (1920-1921) allo scopo di acquisire territori a oriente, a spese di Russia, Bielorussia, Ucraina e Lituania.

Capo dello Stato dal 1919 al 1922, il 14 maggio 1926 Piłsudski effettuò un colpo do Stato, ispirato alla Marcia su Roma di Benito Mussolini; cumulando le cariche di Primo ministro, ministro della Guerra e capo di Stato Maggiore, governò fino alla morte in modo dittatoriale con l’appoggio dell’esercito, abolendo di fatto il sistema parlamentare.

Questo spiega come mai in una delle più eleganti zone di Roma esista, da allora, un imponente “viale Maresciallo Piłsudski”.

È sepolto a Cracovia nella Cattedrale del Wawel; per la sua opposizione alla Russia, quando i tedeschi occuparono Cracovia nel corso della seconda guerra mondiale, resero omaggio alla sua tomba (nella prima guerra mondiale, Piłsudski aveva combattuto nell’esercito austro-ungarico, a capo di una “Legione polacca”).

Fu Alto Patrono del 23° Congresso Universale di Esperanto (Cracovia 1931); in occasione della sua morte, la rivista italiana “L’Esperanto” 1935-8, p. 3, pubblicò un articolo del Prof. Mieczysław Sygnarski, intitolato “El infanaj jaroj de Marŝalo Piłsudski” (Dagli anni d’infanzia del Maresciallo Piłsudski)

Allego:

– uno dei numerosi francobolli emessi dalla Polonia in onore del Maresciallo Piłsudski (2017, 150° anniversario della nascita; bozzetto di Agata Tobolczyk e Przemysław Krajewski);

– p. 140 della rivista “Espero katolika” 1931-93, con la notizia dell’Alto Patronato di Piłsudski al 23° Congresso Universale di Esperanto

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