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Ultima cena (Leonardo)

Il 18 aprile 2019 (Giovedì Santo) la Chiesa cattolica ricorda l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale, durante l’Ultima Cena di Gesù Cristo.
Molti artisti, nei secoli, hanno rappresentato quella scena; ma l’immagine più conosciuta è senza dubbio quella del “Cenacolo” o “Ultima Cena” di Leonardo da Vinci, nell’ex refettorio del Convento annesso alla chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano.
it.wikipedia.org/wiki/Ultima_Cena_(Leonardo)
Normalmente si crede che si tratti di un affresco; invece, si tratta di un dipinto “a secco”, come se anziché un muro fosse stata utilizzata una tavola. Si tratta di una particolarità tipica del desiderio leonardesco di sperimentare: si pensi a un altro esperimento tecnicamente fallito, la “Battaglia di Anghiari” nel Salone dei Cinquecento di Firenze:

Giorgio Vasari


La tecnica utilizzata ha danneggiato ed ha reso estremamente cagionevole l’opera, che è stata radicalmente restaurata con un lavoro che ha richiesto più di venti anni, dal 1978 al 1999, anche per le grandi dimensioni (422 x 904 cm, cioè più di 36 metri quadrati).
Trascrivo (con retroversione in italiano) un articolo andato in onda in Esperanto dai microfoni della RAI il 23 luglio 1978, in previsione del restauro, ed allego il francobollo italiano del 1998, su bozzetto di Pietro Nicolò Arghittu, per il quinto centenario dell’opera.


(Segue traduzione in italiano):

EN SERIOZA DANĜERO LA ĈEFVERKO DE LEONARDO
Teksto de Velia Corsini, traduko de Antonio De Salvo
RADIO ROMA – ESPERANTO, 23.7.1978

La “Vespermanĝo” riskas malaperi. Iuspeca kancero rapide ĝin voras, kaj la solaj esperoj de savo ligiĝas kun radikalaj kaj urĝaj intervenoj.
La alarmo ekestis ĉe la fino de unua serio da ekzamenoj, faritaj dum tri monatoj de spertula teamo: la muro de la Refektorio de Sankta Maria de la Gracoj, freskita de Leonardo, estas kovrita per iu ŝimo ĝis nun nekonata, kiu estas detruanta la bildon. El la analizoj montriĝis, ke ĉi tiu ŝimo devenas el la kunfandiĝo de la milana fum-nebulo kun la rezinoj kaj la pigmentoj de la pentraĵo.
La “Vespermanĝo” povas ankoraŭ saviĝi; diligenta restaŭrado povas eĉ redoni al ĝi tiun brilon, kiun ĝi ne plu posedas de multaj jaroj. Sed estas necese tuj eklukti kontraŭ la tempo, por eviti, ke la mistera ŝimo, kiu kovras la freskon, ĝin voru kaj senrimede detruu.
La “Vespermanĝo”, aŭ “Lasta Vespermanĝo”, pentrita de Leonardo el Vinci, estas la plej elstara artverko en Milano. Ĝi estas, samtempe, la plej granda kaj famkonata lumo, sed ankaŭ la plej granda kaj famkonata zorgo, de ĉiam. Ĉar zorgojn, ĉi tiu artverko, komencis tuj liveri; eble, nemulte da tempo post kiam Leonardo pentris ĝin. Kiel ĉiam okazis al Leonardo, la fresko estis pentrita sub la stimulo de eksperimentado, tiel ke la taŭgeco de la uzita metodo tuj aspektis dubinda, en rilato kun la uzita fono, nome kun la muro. Oni povas facile imagi, kiel ĉi tiuj zorgoj kreskis laŭlonge de la jarcentoj! Ne de hodiaŭ, do, oni lanĉas alarmajn kriojn; nuntempe, tamen, la situacio estas kriza pro la rapideco, kun kiu la malsano etendiĝas.
Antaŭ kelkaj jaroj, oni pristudis sistemon por klimatizi la aeron de la Refektorio, kie la artverko troviĝas; sed, poste, oni ne plenumis la projekton. Nun oni devos reekzameni la aferon. Eĉ ne estas malprobable, ke oni ne plu allasos vizitantojn, aŭ ke oni povos vidi la freskon nur tra vitro.
Oni supozas, ke la “Vespermanĝo” estis pentrita de Leonardo inter 1495 kaj 1497, kiel oni povas diveni el la fakto, ke en januaro 1497 Kardinalo Raimondo Pérault vizitis Leonardon dum lia laboro, kaj ke en la dediĉo datita la 9-an de februaro1498 la fresko estis indikita kiel jam kompleta. De tiam, la “Vespermanĝo” ne ĉesas disradii sian nevenkeblan allogon.
Parolante pri la fresko, spertulo skribas: “Sciencistoj, filologoj, bild-fakuloj, ĉiuspecaj spertuloj multe penis kaj penos! Io ĉiam restis kaj restos for de iliaj retoj, io por ĉiam restos neklarigita en la mistero de tiu verko”. Tiu poezia sekreto nun estas dissolviĝanta en la malintegriĝo de la fresko; jen kial oni lanĉis hastajn alvokojn, por ke scienco kaj amo maksimume strebu siajn eblecojn.
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(Traduzione):

IN SERIO PERICOLO IL CAPOLAVORO DI LEONARDO
Testo di Velia Corsini
RADIO ROMA – ESPERANTO, 23.7.1978

Il “Cenacolo” rischia di scomparire. Una specie di cancro la divora rapidamente, e le uniche speranze di salvezza sono legate ad interventi urgenti e radicali.
L’allarme è scattato al termine di una prima serie di esami, fatti per tre mesi da una squadra di esperti: il muro del Refettorio di Santa Maria delle Grazie, affrescato da Leonardo, è coperto da una muffa finora sconosciuta, che sta distruggendo l’immagine. Dalle analisi è risultato che questa muffa deriva dalla fusione dello smog milanese con le resine e i pigmenti del dipinto.
Il “Cenacolo” può ancora salvarsi; un accurato restauro può perfino ridargli quella brillantezza che non possiede più da molti anni. Ma è necessario lottare subito contro il tempo, per evitare che la misteriosa muffa che copre l’affresco lo divori e lo distrugga irrimediabilmente.
Il “Cenacolo”, o “Ultima Cena”, dipinto da Leonardo da Vinci, è la più importante opera d’arte di Milano. Al tempo stesso, è da sempre la luce più grande, ma anche la più grande e nota preoccupazione. Perché preoccupazioni, quest’opera d’arte, cominciò subito a darne; forse, poco tempo dopo che Leonardo la dipinse. Come sempre accadde a Leonardo, l’affresco fu dipinto sotto il pungolo della sperimentazione, sicché l’idoneità del metodo usato apparve subito dubbia, in relazione allo sfondo usato, cioè al muro. Si può facilmente immaginare come queste preoccupazioni siano aumentate nel corso dei secoli! Non da oggi, dunque, si lanciano grida di allarme; adesso, però, la situazione è critica per la velocità con cui il male si diffonde.
Qualche anno fa si studiò un sistema per climatizzare l’aria del refettorio, dove si trova l’opera d’arte; ma poi il progetto non fu attuato. Ora bisognerà riconsiderare la cosa. Non è perfino improbabile che non saranno più ammessi visitatori, o che si potrà vedere l’affresco soltanto attraverso un vetro.
Si suppone che il “Cenacolo” sia stato dipinto da Leonardo tra il 1495 e il 1497, come si può indovinare dal fatto che nel gennaio 1497 il Cardinale Raimondo Pérault fece visita a Leonard durante il lavoro, e che nella dedica datata 9 febbraio 1498 l’affresco è indicato come già completato. Da allora, il “Cenacolo” non smette di irradiare il suo invincibile fascino.
Parlando dell’affresco, un esperto scrive: “Scienziati, filologi, esperti d’arte, ogni specie di esperti hanno penato e peneranno molto! Qualcosa rimarrà sempre fuori delle loro reti, qualcosa resterà per sempre non chiarito nel mistero di quest’opera”. Quel poetico segreto si sta ora dissolvendo nella disintegrazione dell’affresco; ecco perché sono stati lanciati pressanti appelli, affinché scienza e amore diano fondo al massimo alle loro possibilità.

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