Personaggi

Honoré Daumier

Il 10 febbraio è l’anniversario della morte (nel 1879) dell’incisore, caricaturista, pittore e scultore francese Honoré Daumier (1808-1879),
it.wikipedia.org/wiki/Honor%C3%A9_Daumier
noto soprattutto per le sue vignette di satira politica e sociale.
La sua abilità di caricaturista (espressa in più di 4.000 litografie) ha fatto passare in secondo piano, nella comune percezione, le sue notevoli qualità di pittore; molto opportunamente, quindi, quando nel 1966 le Poste francesi decisero di ricordare Daumier, lo fecero con un francobollo che non riproduceva una caricatura, ma un dipinto (“Crispino e Scapino”, Parigi, Musée d’Orsay).
Un articolo su Daumier, di Pál Varsányi, è pubblicato in “Literatura Mondo” 1924-3, p. 48-51; lo stesso numero della rivista presenta varie vignette caricaturali (p. 43, 44, 45, 51).
Un altro articolo, con 4 illustrazioni, è pubblicato nella rivista “Esperanto de UEA” 1957-9, p. 138, in occasione del 42° Congresso Universale di Esperanto del 1957, che ebbe luogo a Marsiglia, città natale di Daumier; lo trascrivo, con traduzione in italiano.
Allego il francobollo francese del 1966 sopra citato, su bozzetto di Pierre Gandon.


(segue traduzione in italiano)
Honoré Daumier (1808-1879)
En Marsejlo, la urbo de nia 42a U.K., naskiĝis la granda franca pentristo kaj kreinto de la politika karikaturo Honoré Daumier.
En lia verkaro ni trovas kompletan bildon pri la luktoj kaj esperoj, la perfidoj kaj tragedioj en Francujo dum la deknaŭa jarcento, kiam Monarkio sekvis Respublikon kaj Respubliko Monarkion.
Daumier ne estis nura rigardanto al la politika scenejo; li estis aktive kaj pasie demokrata. Laŭnature idealisma, li devis travivi epokon malnoblan kaj monakireman, kiam ĉie evidentiĝis mensogoj kaj stulteco, trompo, vanteco kaj hipokriteco, kaj riĉiĝi rapide ŝajnis la sola universala leĝo. Daumier observis la malvirtemon de la doktoroj, advokatoj, ministroj kaj ŝtatoficistoj. Kune tiuj homoj similis avidan ventron, kiu sin nutris per la malriĉuloj; unuope, ĉiu individuo ŝajnis personigo de senutilo, avareco kaj korupteco.
Dum la vivo de Daumier, malmultaj homoj, krom liaj intimaj amikoj, alte taksis lian kvaliton kiel pentristo. Eĉ hodiaŭ, kiam ĉiu kritikisto laŭdas lin kiel desegniston kaj litografiston, ne ĉiu taksas plej alte liajn pentraĵojn. Kiel mirinda karikaturisto kaj fervora defendanto de la libero li havas tutmondan reputacion, sed kelkfoje lia humoro estis iom pli milda; tiam li rezignis pri sia senkompata mokado de korupta socio, kaj montris sin senkompara registranto de tiamaj moroj, Sed eĉ en tiu okazo oni admiras ĉefe la komentariiston, kaj lia politika sinteno kaj morala celo estas pli alte ŝatataj ol lia arto.
Sendube li estis genia litografisto. Tiu teĥniko estis novaĵo en lia tempo, sed verŝajne li tuj ekkomprenis instinkte ĝiajn eblojn, ĉar tuj li levis ĝin al plej granda perfekteco. Supozeble lia litografa genio ankoraŭ hodiaŭ blindigas kelkajn kritikistojn al la graveco de liaj pentraĵoj; laŭ ili, lia lukto por perlabori sian panon malebligis lian maturiĝon kiel pentristo. Tiaj kritikistoj diras, ke la desegnaĵoj de Daumier reprezentas lian panlaboron, kaj ke liaj pentraĵoj estas flankaĵo.
Tamen aliaj opinias, ke Daumier estis antaŭ ĉio pentristo, kaj ke li estis unu el la grandaj pentristoj de tiu jarcento. La desegnaĵoj de Daumier vigligas la fantazion, ĉar ili enhavas riĉajn detalojn, kiuj ilustras multajn facetojn de la homa vivo. Sed liaj pentraĵoj estas tute aliaj; en ili li monumente, en la tradicio de Miĥelanĝelo, koncentrigis la intereson kaj subpremis la detalojn.
Daumier mortis en malriĉo, sed li lasis al ni riĉan trezoron: sian koron kaj sian arton.
(“Esperanto de UEA” 1957-9, p. 138)

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(traduzione)
Honoré Daumier (1808-1879)
A Marsiglia, città del nostro 42° Congresso Universale, nacque il grande pittore francese Honoré Daumier, creatore della caricatura politica.
Nelle sue opere troviamo un’immagine completa delle lotte e delle speranze, dei tradimenti e delle tragedie in Francia nel diciannovesimo secolo, quando la Monarchia seguiva la Repubblica e la Repubblica la Monarchia.
Daumier non fu soltanto uno spettatore della scena politica: fu attivamente e appassionatamente democratico. Idealista di natura, dovette vivere in un’epoca vile e avida di denaro, in cui ovunque si evidenziavano menzogne e stoltezza, inganno, vanità e ipocrisia, e arricchirsi in fretta sembrava la sola legge universale. Daumier osservava i vizi dei dottori, degli avvocati, dei ministri e dei dipendenti pubblici. Tutte insieme, quelle persone somigliavano a un avido ventre, che si nutriva dei poveri: preso singolarmente, ogni individuo sembrava la personificazione dell’inutilità, dell’avarizia e della corruzione.
Durante la vita di Daumier, poche persone, a parte i suoi amici intimi, ebbero un alto concetto delle sue qualità come pittore. Ancora oggi, mentre ogni critico lo loda come vignettista e litografo, non tutti stimano al massimo i suoi dipinti. Come mirabile caricaturista e fervente difensore della libertà ha una fama mondiale, ma a volte il suo umore era più mite; allora rinunciava alla sua spietata presa in giro di una società corrotta, e si mostrava incomparabile annotatore dei costumi dell’epoca. Ma anche in quell’occasione si ammira soprattutto il commentatore, ed il suo atteggiamento politico e lo scopo morale sono apprezzati più della sua arte.
Senza dubbio fu un geniale litografo. Quella tecnica era una novità nel suo tempo, ma a quanto pare ne comprese istintivamente le potenzialità, perché la elevò subito alla massima perfezione. È da supporre che il suo genio litografico ancora oggi accechi alcuni critici sull’importanza dei sui dipinti: secondo loro, la sua lotta per guadagnarsi il pane avrebbe impedito la sua maturazione come pittore. Questi critici dicono che le vignette di Daumier rappresentano il suo lavoro per vivere, e che i suoi dipinti sono qualcosa di collaterale.
Altri, però, ritengono che Daumier sia stato anzitutto pittore, e uno dei grandi pittori di quel secolo. Le vignette di Daumier stimolano la fantasia perché contengono ricchi particolari, che illustrano molte facce della vita umana. Ma i suoi quadri sono del tutto diversi; in essi, seguendo la tradizione di Michelangelo, concentrava l’interesse e sopprimeva i particolari.
Daumier morì in povertà, ma ci ha lasciato un ricco tesoro: il suo cuore e la sua arte.
(“Esperanto de UEA” 1957-9, p. 138; trad. Antonio De Salvo)

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