Personaggi

Clemens August von Galen

Il 22 marzo è l’anniversario della morte (nel 1946) del Cardinale tedesco Clemens August von Galen (1878-1946)
it.wikipedia.org/wiki/Clemens_August_von_Galen
eo.wikipedia.org/wiki/Clemens_August_von_Galen
​Vescovo di Münster (Renania Settentrionale-Vestfalia), proclamato Beato dalla Chiesa cattolica il 9 ottobre 2005.
Clemens August von Galen fu chiamato “Il Leone di Münster” per le sue coraggiose prese di posizione contro il regime nazista: fu uno degli ispiratori dell’enciclica in lingua tedesca “Mit brennender Sorge” (Con viva preoccupazione) del 10 marzo 1937
it.wikipedia.org/wiki/Mit_brennender_Sorge
(non c’è una pagina di Wikipedia in Esperanto),
con la quale il Papa Pio XI

Lateranaj Paktoj


denunciò il culto della razza e dello Stato nel crescente regime nazista; e nel corso di tre prediche nelle chiese di Münster (13 luglio 1941, 20 luglio 1941 e 3 agosto 1941) denunciò le violazioni compiute dallo Stato, rivendicò il diritto alla libertà dei suoi fedeli, e condannò aspramente il programma (Aktion T4) di eliminazione delle cosiddette “Lebensunwertes Leben” (vite indegne di essere vissute), cioè delle persone gravemente disabili e degli individui considerati razzialmente inferiori
it.wikipedia.org/wiki/Aktion_T4
(non c’è una pagina di Wikipedia in Esperanto, ma neppure in tedesco).
In un articolo di Henry Smith Leiper sul “New York Times” dell’8 giugno 1942 (in allegato, l’immagine ridotta), intitolato “Churchmen Who Defy Hitler; I: Bishop von Galen of Germany” (Ecclesiastici che sfidano Hitler; I: il Vescovo von Galen della Germania)

von Galen fu definito “the rugged, fearles Bishop of Münster” (il vigoroso, intrepido Vescovo di Münster”, “the most persistent opponent of the Nazi and anti-Christian program” (il più accanito oppositore del programma nazista ed anticristiano), e “a man idolized by the native Westphalia and respected by all Germany” (un uomo idolatrato dalla natia Vestfalia e rispettato da tutta la Germania).
Il testo dell’articolo può essere letto su:
books.google.it/books?id=0tV68rZtQaIC&pg=PA83&lpg=PA83&dq=new+york+times+june+8+1942+galen&source=bl&ots=RIwV8j8E81&sig=xi7tCGJBtN952RCKR74LskU04lY&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiD46uT9c_ZAhXJPRQKHRn7D-kQ6AEINjAB#v=onepage&q=new%20york%20times%20june%208%201942%20galen&f=false
Hitler giurò che avrebbe fatto «i conti con lui fino all’ultimo centesimo», ma dovette rimandare la resa dei conti alla fine della guerra, per timore di perdere la cattolica Vestfalia, che sosteneva il Vescovo.
​Nel dopoguerra, von Galen continuò ad essere un punto di riferimento per chiunque avesse bisogno.
Il Pontefice Pio XII lo nominò Cardinale il 18 febbraio 1946; al suo ritorno a Münster, il 16 marzo 1946, Von Galen fu accolto da un’immensa folla entusiasta. Davanti alle rovine della cattedrale distrutta dal bombardamento alleato del 10 ottobre 1943
www.30giorni.it/articoli_id_5470_l1.htm
pronunciò il suo ultimo discorso, prima di ammalarsi e morire il 22 marzo successivo.
“Espero katolika” 1946-179, p. 40-41, riferì della sua nomina a Cardinale, pubblicando anche una sua foto; nel numero 1946-181, p. 72 (che allego), c’è il suo necrologio; ed è citato (con foto) a p. 52 del numero 1998-3/4, nell’ambito di un ampio articolo (p. 40-54) dedicato al documento vaticano diffuso il 16 marzo 1998 “Noi ricordiamo: una riflessione sulla Shoah” www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/chrstuni/documents/rc_pc_chrstuni_doc_16031998_shoah_it.html

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