Personaggi

Johannes Hevelius

Il 28 gennaio è l’anniversario della nascita (nel 1611) ed al tempo stesso della morte (nel 1687) dell’astronomo Jan Heweliusz, di lingua tedesca, di origini ceche (il nome originario era Johannes Hevel o Johann Hewelcke), considerato polacco perché nato a Danzica (in polacco Gdańsk, in tedesco Danzig, in Esperanto Gdansko oppure Dancigo); è conosciuto con il nome latinizzato di Johannes Hevelius (in Esperanto, Johano Hevelio)
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Si interessò soprattutto di astronomia (sebbene rivestisse anche importanti cariche pubbliche ed avesse una fabbrica familiare di birra di alta qualità, la Jopenbier); creò nella sua casa un osservatorio, munito di raffinati strumenti in gran parte pensati e costruiti da lui stesso (tra l’altro, un telescopio da 45 metri di lunghezza focale, su un affusto di 27 metri, per la cui gestione erano necessari 12 serventi), sebbene molte delle sue osservazioni avvenissero ad occhio nudo (aveva una straordinaria acutezza visiva). Il 26 settembre 1679 l’osservatorio, insieme con gli strumenti e libri, furono distrutti da un incendio.
Considerato fondatore della topografia lunare (descrisse accuratamente la superficie visibile della Luna nel volume cartografico “Selenographia”- Descrizione della Luna), Hevelius fece osservazioni sulle macchie solari; studiò varie comete; aggiunse 11 nuove costellazioni alle 48 già elencate da Tolomeo nell’Almagesto; disegnò anche le tavole stellari dell’emisfero australe (in base alle osservazioni di Edmond Halley
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nella sua spedizione scientifica all’isola di sant’Elena

kvinan de majo


nel 1676); compose un catalogo (“Catalogus Stellarum Fixarum” – Catalogo delle Stelle Fisse) di 1564 stelle, tra cui quella, nella costellazione della Balena, che chiamò “Mira Ceti” (cioè, “meravigliosa della Balena”),
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perché si comporta in maniera diversa dalle altre; il catalogo fu edito postumo dalla seconda moglie Elżbieta Koopman, che è considerata la prima astronoma della storia (fortunatamente per Hevelius, la moglie aveva i suoi stessi interessi; chi sa se un’altra avrebbe tollerato in casa un telescopio di 27 metri).
Hevelius morì il 28 gennaio 1687, nel giorno del suo 76º compleanno; è sepolto a Danzica, nella chiesa di Santa Caterina.
​Due curiosità:
– Hevelius scoprì, tra l’altro, la costellazione a cui dette il nome “Scutum Sobiescianum” (cioè “Scudo di Sobieski), in onore del re polacco Jan Sobieski III, che nella battaglia di Vienna (1683) aveva sconfitto i turchi, impedendo la loro ulteriore avanzata in Europa:

Marco d’Aviano


​- nel 2011, in occasione dell’anno di Hevelius, il Comune di Danzica coniò una medaglia, per onorare eminenti cittadini ed ospiti illustri. Il 6 maggio 2012 la medaglia fu conferita al mecenate esperantista giapponese Etsuo Miyoshi
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​Una presentazione in Esperanto di Hevelius è all’indirizzo:
archive.is/20120529003413/peranto.posterous.com/johano-hevelius-hevelio
​Allego:
– una cartolina postale per il 250° anniversario della morte di Hevelius, emessa nel 1937 dall’amministrazione postale della Città libera di Danzica (Freie Stadt Danzig);
– l’immagine della chiesa di Santa Caterina a Danzica (da un vecchia cartolina).

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