Personaggi

Ivan Trnski

Il 30 giugno è l’anniversario della morte (nel 1910, a 91 anni) dello scrittore, poeta e traduttore croato Ivan Trnski (1819-1910),
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esaltato dai sui contemporanei come grande poeta e patriota, ed oggi ritenuto soltanto un abile e prolifico versificatore, che ha avuto una grande influenza sulla lingua croata e sulla sua metrica.
Per dare un’idea di come i suoi contemporanei lo giudicavano, trascrivo (con traduzione in italiano), parte del necrologio apparso sulla rivista in Esperanto “La Revuo”, 1910-1911, V, p. 42.
Allego:
– un ritratto di Ivan Trnski, dalla “Hrvatska encikopedija” (Enciclopedia croata);
– p. 169 di “Espero katolika” 1909-56, con una poesia di Ivan Trnski tradotta in Esperanto (“Al la naturo”) da Mavro Ŝpicer (Mavro Špicer).


(segue traduzione in italiano)
IVAN TRNSKI
(18l9-19l0)

Mortis ankaŭ la lasta el la entuziasmigita kaj entuziasmiginta amaso da kuraĝaj batalantoj por la nacieca unuigideo. Ankaŭ la Nestoro de la kroataj poetoj, la eterne juna kaj ĝis la vivfino al sia muzo fidela, naŭdekunujara majstro de kroata stilo Ivan Trnski malleviĝis tombon la 30 de Junio t. j., en mirinda freŝeco de korpo kaj menso.
Sur la militista ŝtuparo atingis Trnski la kolonelan rangon. De la jaro 1886 li vivis pensie en Zagrebo, dediĉinta ĉiujn fortojn al la prospero de la literaturo kroata, kiun li fidelege kaj ofereme servadis dum sepdek jaroj en flamanta patriotismo kune kun aliaj famaj spiritaj gvidantoj de la nacio.
Ĉiujn li postvivis, alte tenante la standardon de patruja amo kaj patriota agado. El liaj multenombraj verkoj – romanoj, baladoj, rakontoj kaj majstrecaj tradukaĵoj el fremdlandaj literaturoj – mi precipe mencias la poemaron “Krijesnice” (Ardlumoj), parte am-poemoj plenaj de bruliganta ardo, parte diversaj kantoj, per kiuj li intencis ekveki patriotajn sentojn ĉe la virina sekso.
Se Trnski ne estus donacinta al ni aliajn produktaĵojn de sia muzo, ol ĉi tiun poemaron, lia nomo tamen vivus eterne en la koro de la dankema nacio. Tiuj poemoj estas distingitaj per treege delikata lingvo, nobla esprimmaniero kaj ravanta ĉarmego.
Kaj kiel longe vivados sento por kolorriĉa poezio kaj ĉarma skribarto, tiel daŭre restados Trnski unu el tiuj, kies idealigantan formigemecon kaj refreŝigantan humoron oni konsideras kvietiga balzamo kontraŭ tera doloro kaj homara sufero.
Mavro Ŝpicer (Zagreb), “La Revuo” 1910-1911, V, p. 42

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(traduzione)
IVAN TRNSKI
(18l9-19l0)

È morto anche l’ultimo della gran folla entusiasta ed entusiasmante di coraggiosi combattenti per l’idea della unificazione nazionale. Anche il Nestore dei poeti croati, l’eternamente giovane e fino al termine della vita fedele alla sua musa, il novantunenne maestro di stile croato Ivan Trnski, è sceso nella tomba il 30 giugno c.a., in mirabile freschezza di corpo e di mente.
Nella scala militare Trnski raggiunse il grado di colonnello. Dall’anno 1886 visse in pensione a Zagabria, dedicando tutte le sue forze alla prosperità della letteratura croata, che servì con piena fedeltà e dedizione per settanta anni in ardente patriottismo, insieme con altre famose guide spirituali della nazione.
È sopravvissuto a tutti, tenendo alta la bandiera dell’amore di patria e dell’azione patriottica. Delle sue numerose opere – romanzi, ballate, racconti e magistrali traduzioni da letterature straniere – menziono soprattutto la raccolta poetica “Krijesnice” (Lucciole), in parte poesie d’amore piene di infiammante ardore, in parte diversi canti, con i quali si proponeva di suscitare sentimenti patriottici nel genere femminile.
Se Trnski non ci avesse donato altri prodotti della sua musa oltre a questa raccolta poetica, il suo nome tuttavia vivrebbe eternamente nel cuore della nazione riconoscente. Quelle poesie si distinguono per un linguaggio estremamente delicato, una nobile forma espressiva e un fascino che incanta.
E quanto a lungo vivrà il sentimento per una poesia ricca di colore e una bella arte di scrivere, tanto a lungo Trnski rimarrà uno di quelli la cui idealizzante maniera di dare forma e il rinfrescante spirito sono considerati un balsamo tranquillante contro il dolore mondano e la sofferenza umana.
Mavro Ŝpicer (Mavro Špicer), Zagabria, “La Revuo” 1910-1911, V, p. 42

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