Personaggi

Blaise Pascal

Il 19 giugno è l’anniversario della nascita (nel 1623) del matematico, fisico, filosofo e teologo francese Blaise Pascal (1623-1662)
it.wikipedia.org/wiki/Blaise_Pascal
conosciuto in italiano come Biagio Pascal.
Ho già parlato di lui il 19 giugno 2018.

Blaise Pascal


Trascrivo (in francese, e nelle traduzioni in italiano e in Esperanto) un brano dalla dodicesima delle “Lettres provinciales” (Lettere provinciali), un’opera pubblicata con lo pseudonimo Louis de Montalte e messa dalla Chiesa cattolica all’Indice dei libri proibiti, polemicamente diretta contro la casistica e il permissivismo dei teologi gesuiti, a cui Pascal contrapponeva la rigorosa visione agostiniana e giansenista.
Per comprendere il giusto significato del brano ed il suo scopo, occorre considerare che:
– si tratta di lettere fittizie (secondo un genere letterario allora in voga), in cui un onest’uomo parigino informa un amico provinciale della disputa che ha con i gesuiti;
– gli influenti gesuiti, ridicolizzati da Pascal, hanno messo in moto la polizia e la censura;
– in questa lettera Pascal si rivolge direttamente ai gesuiti, con una premessa tralasciata nella traduzione in Esperanto apparsa nella rivista francese “Franca Esperantisto” nel 1911, che invece è della massima importanza:
“Vous croyez avoir la force et l’impunité, mais je crois avoir la vérité et l’innocence” (Voi credete di avere la forza e l’impunità, ma io credo di avere la verità e l’innocenza).
A questo riguardo, ha destato scalpore, a luglio del 2017, l’affermazione di Papa Francesco che Blaise Pascal meriterebbe di essere beatificato, e che lui avrebbe interessato a questo scopo le competenti istituzioni vaticane: cosa che tanto più meraviglia, in quanto Papa Francesco è gesuita. Se quella beatificazione avrà luogo, si potrà dire che Pascal aveva ragione, quando disse, che la verità finisce con il prevalere.
Allego un francobollo francese del 1944 in onore di Pascal.


LA VÉRITÉ FINIT PAR TRIOMPHER DE LA VIOLENCE
Cest une étrange et longue guerre que celle où la violence essaie d’opprimer la vérité. Tous les efforts de la violence ne peuvent affaiblir la verité et ne servent qu’à la relever davantage: toutes les lumières de la vérité ne peuvent rien pour arreter la violence et ne font que l’irriter encore plus. Quand la force combat la force la plus puissante détruit la moindre: quand on oppose les discours aux discours, ceux qui sont véritables et convaincants, confondent et dissipent ceux qui n’ont que la vanité en le mensonge; mais la violence et la vérité ne peuvent rien l’une sur l’autre. Qu’on ne prétende par la néanmoins que les choses soient égales: car il y a cette extreme différence: que la violence n’a qu’un cours borné par l’ordre de Dieu qui en conduit les effets à la gloire de la verité qu’elle attaque, au lieu que la vérité subsiste éternellement et triomphe enfin de ses ennemis parce quelle est eternelle et puissante comme Dieu même.
Blaise Pascal, “Lettres Provinciales” (XIIe lettre).

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LA VERITÀ FINISCE CON IL TRIONFARE SULLA VIOLENZA
È una strana e lunga guerra quella in cui la violenza cerca di opprimere la verità. Tutti gli sforzi della violenza non possono indebolire la verità e non servono ad altro che a rialzarla di più: tutte le luci della verità non possono far niente per arrestare la violenza e non fanno che irritarla ancora di più. Quando la forza combatte la forza, la più potente distrugge quella minore; quando si contrappongono discorsi a discorsi, quelli che sono veritieri e convincenti confondono e dissipano quelli che hanno soltanto la vanità e la menzogna; ma la violenza e la verità nulla possono l’una contro l’altra. Non si pretenda tuttavia che le cose siano uguali: perché c’è questa essenziale differenza: che la violenza non ha che un corso delimitato dall’ordine di Dio che ne conduce gli effetti alla gloria della verità che essa attacca, mentre la verità sussiste in eterno e alla fine trionfa sui suoi nemici, perché è eterna e potente come Dio stesso.
Blaise Pascal, “Lettres Provinciales”, XII lettera, trad. Antonio De Salvo

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LA VERO FINE VENKAS LA PERFORTON
Stranga kaj longdaŭra estas la milito, dum kiu la perforto provas premegi la veron. Ĉiuj penadoj de la perforto ne povas malfortigi la veron, kaj nur utilas por ke ĝi pli alte leviĝu: ĉiuj lumoj de la vero nenion povas por haltigi la perforton kaj nur pli multe kolerigas ĝin. Kiam forto kontraŭbatalas forton, la plej potenca detruas la potencan: kiam oni kontraŭmetas paroladojn kontraŭ paroladoj, tiuj, kiuj estas veraj kaj konvinkodonaj malpravigas kaj malaperigas tiujn, kiuj nur enhavas vantecon kaj mensogon: sed la perforto kaj la vero nenion kontraŭpovas unu kontraŭ la alia. Tamen oni ne devas argumenti de tio, ke ambaŭ estas tute egalpovaj, ĉar inter ili ekzistas grandega diferenco: la perforto nur havas daŭron limigitan de la Dia ordono, kiu direktas ĝiajn efikojn al la gloro de la vero, kiun ĝi atakas, dum la vero eterne persistas kaj fine venkas siajn malamikojn, ĉar ĝi estas eterna kaj potenca kiel Dio mem.
Blaise Pascal, “Lettres Provinciales”, XIIe lettre (Provincaj leteroj. 12-a letero)
trad. Félicien Menu de Ménil (“Franca Esperantisto” 1911-7, p. 106)

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