Personaggi

Édouard Manet

Il 30 aprile è l’anniversario della morte (nel 1883) del pittore francese Édouard Manet (1832-1883)
eo.wikipedia.org/wiki/%C3%89douard_Manet
Ho già parlato di lui il 30 aprile 2018.

Edouard Manet


In aggiunta, trascrivo (con traduzione in italiano) parte di un articolo apparso sulla rivista di attualità in Esperanto “Monato” (Il Mese), 2001-5, p. 24-25, e allego un francobollo francese del 2006 che riproduce il dipinto di Manet “Déjeuner sur l’herbe” (Colazione sull’erba).


(segue traduzione in italiano)

Kian rezulton havas la forrigardo de mi de nuda modelo, kiam mi desegnas ŝin? Mi scivolas: ĉu ŝi konscias, ke mi fiksrigardas ŝian nudecon? Krome, se ŝi ja konscias, ĉu ŝi ĝin ĝuas? Aliflanke, se ŝi ne konscias, ĉu mi perfortas ŝin per tio, ke mi ŝtelas ŝian privatecon?
Kiel desegnisto, mi devus pensi pri la modelo, kiel pri formo studota, kiel pri aro de surfacoj kaj tonoj. Siaflanke, ankaŭ la modelo devus pensi pri si tiumaniere. Do, ŝi devas efektive forlasi sian korpon kaj detranĉi sin de la ĉambra realeco, en kiu ŝi estas.
La plej facila metodo por tio estas forrigardi, eble eĉ fermi la okulojn, kaj revi. Ĉi tiuj devigitaj kondutoj kaj sintenoj espereble maldanĝerigos la eblan embarason de tiel nenormala situacio. Nu, ĉu vi neniam sentis panikon en publika ejo, kiam persono sidanta kontrau vi, en kies vizaĝo vi trovis intereson, subite reciprokas vian fiksrigardon, kion vi faras? Ridetas reen? Ne, vi rapidege forrigardas kaj esperas, ke la alia persono ne komprenas, ke vi fiksrigardis. Kiom pliembarase, se la alia persono estus nuda!
Kondiĉe, ke la modelo ne rerigardas min, kiam mi rigardas ŝin, estas en ordo. Nu, ŝi estas objekto, ĉu ne? La historio de arto havas multajn ekzemplojn de nud-desegnaĵoj, en kiu artisto traktis modelon tute kiel objekton. Multe da tiuj desegnaĵoj estas teknike bonegaj kaj certe notindaj. Tamen, profunde, mi scias, ke io mankas: tiu sento, ke ni renkontas varman, spirantan personon.
Ĉu modeloj iam ajn rerigardas la artistojn, kiuj ilin desegnis? Estas interese, ke gazetoj por viroj multe uzas la reciprokan rigardon de la modelo kiel rigardon de “venu-kaj-prenu-min”. Tie, la modelo rigardas rekte al la fotilo, kun lipoj paŭtaj aŭ iomete disaj, kun pozo indikanta ŝian malfermecon kaj tujan haveblecon.
Nu, kio en arto? Jes, artistoj ankaŭ efike uzis la reciprokan rigardon. Unu fama ekzemplo estas “Le déjeuner sur l’herbe” (La manĝo sur la herbejo) fare de Manet. Notu la nudan virinon en la mezo de ĉi tiu bildo. Ŝia rigardo ne estas “venu-kaj-prenu-min”, sed “kion-vi-rigardas?”. Ĝi estas rigardo de defio anstataŭ pasiveco, de provoko anstataŭ havebleco. Grava, kroma elemento en ĉi tiu verkaĵo estas la fakto, ke, kvankam la virino estas nuda, ŝiaj viraj kunuloj estas vestitaj. Tio implicas, ke ŝi ne estas pagana diino aŭ nimfo, kio farus ŝin akceptinda por ĝentila socio, sed verŝajne prostituitino.
Jonathan Cooper, “Monato” 2001-5, p. 30-31
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(traduzione)
Che effetto fa lo sguardo che la modella nuda distoglie da me, quando la disegno? Sono curioso: si rende conto che fisso la sua nudità? Inoltre, se se ne rende conto, le fa piacere? D’altra parte, se non se ne rende conto, le faccio violenza per il fatto che le rubo la riservatezza?
Come disegnatore, dovrei pensare alla modella come ad una forma da studiare, come un insieme di superfici e di toni. Da parte sua, la modella dovrebbe pensare così di se stessa. Quindi deve effettivamente abbandonare il suo corpo, e tagliarsi fuori dalla realtà della stanza in cui si trova.
Il metodo più facile per farlo è guardare lontano, forse addirittura chiudere gli occhi e sognare. Si spera che questi comportamenti e atteggiamenti obbligati rendano innocuo il possibile imbarazzo per una situazione così fuori del comune. Ebbene, non avete mai provato panico in un locale pubblico, quando una persona che vi siede di fronte, sul cui viso avete trovato qualcosa di interessante, di colpo ricambia il vostro sguardo fisso, che fate allora? Sorridete di rimando? No, con estrema rapidità guardate lontano e sperate che l’altra persona non capisca che la stavate guardando. Quanto più imbarazzante, se l’altra persona fosse nuda!
Purché la modella non mi guardi di rimando quando la guardo, tutto è a posto. Ebbene, lei è un oggetto, no? La storia dell’arte ha molti esempi di disegni di nudo in cui l’artista ha trattato il modello assolutamente come un oggetto. Molti di quei disegni sono tecnicamente ottimi e certamente notevoli. Tuttavia, so che in fondo manca loro qualcosa: il sentimento che ci troviamo di fronte a una persona calda, che respira.
I modelli, guardano mai di rimando gli artisti che li disegnano? È interessante che le riviste per soli uomini usano lo sguardo di rimando della modella come se dicesse “Vieni e prendimi”. La modella guarda direttamente l’obiettivo, con le labbra increspate o leggermente aperte, in una posa che indica la sua apertura e immediata disponibilità.
E nell’arte? Sì, gli artisti hanno usato efficacemente anche lo sguardo reciproco. Un esempio famoso è “Le déjeuner sur l’herbe” (La colazione sull’erba) di Manet. Notate la donna nuda al centro dell’immagine. Il suo sguardo non è da “vieni-e-prendimi”, ma da “che c’è da guardare?”. È uno sguardo di sfida anziché di passività, di provocazione anziché di disponibilità. Un ulteriore, importante elemento in quest’opera è il fatto che, sebbene la donna sia nuda, i suoi compagni maschi sono vestiti. Questo implica che lei non è una dea pagana o una ninfa, che la renderebbe accettabile per una società gentile, ma verosimilmente una prostituta.
Jonathan Cooper, “Monato” 2001-5, p. 30-31; trad. Antonio De Salvo

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