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Concorde

Il 21 gennaio 1976 entrò in servizio (sulle rotte Parigi-Dakar-Rio de Janeiro e Londra-Bahrain) l’aereo supersonico anglo-francese “Concorde” (= Concordia),
it.wikipedia.org/wiki/Concorde
che da novembre 1977 volò anche a New York.
La sua velocità era tale che da Londra a New York bastavano meno di tre ore di volo; ma anche il consumo di carburante era altissimo, e quindi il biglietto era costosissimo (da Londra a New York, da ultimo 11.000 euro), e i passeggeri non furono mai abbastanza per ripagare gli enormi costi di progettazione, costruzione, gestione e mantenimento.
Il colpo di grazia fu dato da un catastrofico incidente (25 luglio 2000, 113 morti), sicché il 24 ottobre 2003 il Concorde effettuò l’ultimo volo.
Il velivolo era stato concepito anche con un significato politico, per sottolineare la “concordia” tra Francia e Gran Bretagna; ma in effetti non fu così: a parte che ci furono due distinti centri di produzione con scarsa collaborazione, si discusse perfino sul nome, perché gli inglesi non gradirono che l’aereo si chiamasse “Concorde” alla francese, con la “e” finale, anziché “Concord” all’inglese.
Alla luce dell’atteggiamento della Gran Bretagna nei confronti dell’Europa, conclusosi con la “Brexit”, appare oggi una battuta di spirito l’affermazione dell’allora Ministro britannico della Tecnologia Anthony W. Ben, secondo cui la “e” finale di “Concorde” starebbe per “England, Europe and Entente” (= Inghilterra, Europa ed Intesa); senza contare che in quelle tre parole la “e” iniziale è pronunciata, rispettivamente, “i”, “ju” ed “a”.
È comico che dalla “Concordia” sia nata una “discordia”, tanto più per una “e” muta che neppure si pronuncia.
Allego il francobollo francese del 1969 per il primo volo del prototipo del Concorde (2 marzo 1969).

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