Personaggi

Tommaso d’Aquino

 

Il 7 marzo ricorre la morte (nel 1274) del frate domenicano e filosofo Tommaso d’Aquino (1225-1274)
it.wikipedia.org/wiki/Tommaso_d'Aquino
eo.wikipedia.org/wiki/Tomaso_de_Akvino
venerato come Santo dalla Chiesa cattolica.
Il personaggio è talmente noto che non sprecherò tempo presentarlo; mi limiterò ad accennare ad alcuni particolari biografici, e fornire alcune notizie “sfiziose”.
Cominciamo dal nome, Tommaso “d’Aquino”. Così (più precisamente, “Thomas d’Aquino”) lo chiamò Dante Alighieri nella Divina Commedia (Paradiso, canto decimo, versi 94-99):

Io fui de li agni de la santa greggia
che Domenico mena per cammino
96 u’ ben s’impingua se non si vaneggia.

Questi che m’è a destra più vicino,
frate e maestro fummi, ed esso Alberto
99 è di Cologna, e io Thomas d’Aquino.

Mi estas ido de l’ ŝafaro sankta,
kiun sur vojo gvidas Dominiko,
96 kie grasiĝas nefreneziĝantoj.

Jen dekstre plej proksima mia frato,
Alberto el Kolonjo, kaj magistro;
99 kaj estas mi Tomaso el Akŭino.
(traduzione in Esperanto di Giovanni Peterlongo)

Ŝafid’ mi estis – nun pri mi vi aŭdas –
de l’ greg’ de l’ dominika disciplino,
96 kie riĉiĝas, kiuj ne maltaŭgas.

Ĉi tiu dekstre majstro de doktrino
kaj frato al mi estis: li Alberto
99 el Köln kaj mi Tomaso el Aquino.
(traduzione in Esperanto di Enrico Dondi)

Ugualmente il Santo viene chiamato “Tommaso d’Aquino” nei francobolli emessi nel 1974 dalle Poste Vaticane e da quelle Italiane in occasione del settimo centenario della morte (v. allegati).
Ma Tommaso non era nato ad Aquino, bensì in una località vicina, Roccasecca, sempre nel basso Lazio (a sud di Roma), per cui dovrebbe essere chiamato “Tommaso da Roccasecca” (anche se è più elegante il nome Tommaso d’Aquino). Nel 1974 si assistette ad una gara tra Aquino e Roccasecca, perché entrambe le località rivendicavano quel personaggio; allego due annulli postali, uno di Aquino, che ovviamente richiama i versi di Dante, e l’altro di Roccasecca, che sottolinea di essere “patria di San Tommaso” (nessuna meraviglia: dice un proverbio, che “la vittoria ha molti padri, mentre la sconfitta è orfana”).
Quanto alla biografia, dirò che, sebbene fosse nato in una famiglia nobile, Tommaso entrò in un ordine mendicante (quello domenicano); viaggiò molto, cosa non comune in quei tempi in cui i mezzi di comunicazione erano primitivi; insegnò (in latino) a Parigi alla Sorbona, dove fu ogetto di vivaci contestazioni studentesche (niente di nuovo sotto il sole!); prima di diventare teologo ufficiale della Chiesa cattolica (addirittura “Dottore della Chiesa”), dovette difendersi da accuse di eresia.
Ed infine una “chicca”, su una cosa che oggi fa sorridere, ma che all’epoca era davvero all’avanguardia; si tratta di un articolo, originariamente trasmesso dalla RAI (nei programmi ad onde corte per l’Estero in Esperanto) il 25 aprile 1981, riprodotto nella rivista cattolica esperantista “Espero katolika” 1981-7/8, p. 132
www.esperokatolika.org/ek19811985/ek1981_0708.htm#14
in cui si riferisce dell’utilizzo delle opere di Tommaso d’Aquino per una delle prime applicazioni di ricerca testuale informatizzata (mediante schede perforate!), per memorizzare ed analizzare elettronicamente 10 milioni di parole. È commovente la chiusa di quell’articolo di 36 anni fa: “Jen la komenco de la granda aventuro de elektroniko aplikata al filozofio, teologio kaj beletro” (Questo è l’inizio della grande avventura dell’elettronica applicata alla filosofia, alla teologia ed alle lettere).

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